18 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo I. non adatta alla mediazione della pace. Solo quando la guerra si dimostrò inevitabile, il riguardo finora usato all’imperatore parve superfluo.1 Nonostante tutto questo 1’ ambasciatore imperiale Lamberg mantenne la sua opinione pregiudiziale che la direttiva di Clemente XI fosse in tutto e per tutto fìlofrancese. Ciò equivaleva a misconoscere le intenzioni e le tendenze del Papa. Il suo pensiero direttivo era invece che qualora non si potesse conservare la pace, si preservasse almeno l’Italia dagli orrori di una guerra nella quale lo stato della Chiesa per la sua debolezza militare doveva cadere nel più grave pericolo. Nonostante però tutti gli sforzi da lui fatti, Clemente XI non raggiunse la sua meta. Il progetto di indurre gli stati italiani a costituire una lega della neutralità armata per difesa comune fallì ben presto. Il tentativo del Papa di distorre il duca di Savoia Vittorio Amedeo da un’alleanza coi francesi, naufragò come fallì il suo sforzo di mantenere neutrale la forte Mantova. Già al principio del marzo 1701 Clemente XI, dopo aver insistito sul silenzio, aveva esposto all’ambasciatore veneziano la necessità di occupare questa fortezza con truppe veneziane e papali. « È questo l’ultimo tentativo —• egli disse — che noi facciamo per salvaguardare la nostra indipendenza e la nostra posizione quale comune padre della cristianità, quale mediatore al disopra dei partiti ». Le esitazioni di Venezia fecero fallire anche questo progetto. Il 5 aprile l’amorale duca Ferdinando Carlo di Mantova, corrotto dall’oro francese, consegnò la sua capitale alle truppe di Luigi XIV dopo la commedia di un finto assedio.2 La consegna di Mantova cioè della chiave dell’Italia superiore ai francesi, impose agli imperiali un cambiamento di tutto il loro piano di guerra nell’Italia superiore. Già credevano i francesi di essere completamente sicuri coll’occupare la chiusa di Verona ed altri paesi; per passare al di qua, dicevano i partigiani romani di Luigi XIV, l’esercito imperiale si sarebbe dovuto tramutare in uccelli.3 Quando ciò malgrado alla fine di maggio il geniale principe Eugenio attraversando valli impervie e ripidi sentieri montani aprì una via alle sue truppe e comparve innanzi 1 Hiltbrandt, loc. eit. 2 Oltre al Landau 85 ss. cfr. Klopp IX 248 ss. e anzitutto I’omktti XXI 318 ss., 333 ss., 338 ss. Ivi 357 ss. una critica indovinata della relazione dell'ambasciatore veneziano Erizzo, (inora accettata con troppa credulità. l’ometti la qualifica a ragione una «continua e costante denigrazione del Papa <• della corte di Roma » e dimostra come Erizzo rappresenti i fatti spesso contrariamente alla verità. Vedi inoltre Vecchialo negli Atti dcU'Accad. di i‘adora. Vili 2 (1892). 3 Rapporto di Lamberg del 2 giugno 1701, in Klopp IX 253.