52fi Benedetto XITI. 1724-1730. Capitolo II. Benedetto XIII, che da arcivescovo di Benevento aveva tutelato rigorosamente i diritti della Chiesa in tali questioni contro il governo spagnuolo, insistette anche colla corte torinese p si rimediasse. Il d’Ormea, nel trasmettere il memoriale, oi-cnn, che, ove non si desse al Papa una certa soddisfazione, almeno apparente, riguardo alLa giurisdizione vescovile ed all’immunità reale, sarebbero stati vani tutti gli sforzi per un accordo. Kyrii proponeva, che si contestassero per iscritto il più possibile i ikiti di fatto del memoriale; per gli altri punti di contrasto si evit ■ di formulare principi in contrasto con quelli romani, ma si trovasse invece una formula ambigua, per poter rispondere negativamente senza assumere impegni ; solo riguardo agli articoli sui beni ecclesiastici e suW’Exequatur non si potevano nè dovevano lasciar dubbi. Questo scaltro procedimento venne preso r*r norma delle trattative ulteriori.1 Benedetto, però, si mostrò inflessibile riguardo alle immun m e libertà ecclesiastiche; egli dichiarò di volersi far tagliare a pezzi piuttostochè sacrificare qualcosa in questo rispetto; avrebbero dovuto anzi venire assicurati con un concordato i diri ti ecclesiastici. Poiché d’altra parte il governo torinese persisteva nei suoi principi giurisdizionalistici, le trattative parvero >er i speranze. Il d’Ormea allora minacciò il suo richiamo. A qu< punto intervenne il Coscia, ed ottenne, che il Lambertini f< chiamato a partecipare alle discussioni. La proposta di qui- * di sopportare abusi per evitare il peggio fece grande impressi re sul Papa. Anche il governo piemontese considerò, che solo mediante una intesa era possibile evitare l’odiato Concordato.: Nella questione beneficiaria il Lambertini ebbe pure una pa importante. Anche questo affare fu trattato da Benedetto in tutta segretezza con il Lambertini, il Fini ed il Lercari da una part-e il d’Ormea dall'altra. La cosa suscitò gran malcontento ne? i altri cardinali, che si vedevano messi da parte in un afTare c ‘1 importante. Il 19 marzo 1727 il cardinale Corradini si fece interprete degli scontenti; egli fece presente al Papa con serie pan di non lasciarsi ingannare da giovani ambiziosi e inesperti, ma di fidare negli antichi e naturali consiglieri della S. Sede. Benedetto XIII voleva ora .sottoporre l’affare a una nuova e più numerosa Congregazione cardinalizia, ma il Lercari, il Lambertini ed il Fini lo dissuasero. Egli decise, che la questione delle immanità dovesse esser risolta prima ancora della sua partenza imminente per Benevento, e prima del suo ritorno quella beneficiaria; la salute dei fedeli più dei loro pastori richiedeva provved»* 1 HEBGKNROTOEB 3S S. * Cabutti, loc. clt. 424 ss. (3* ediz. 498 ss.) ; llEBGORiVniEB 43 s.