388 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo Vili. biblioteca da lui fondata nell’ ospedale di S. Spirito.1 Dal 1684 Lancisi era professore di anatomia e chirurgia nell’università romana. Clemente XI, che onorò la biblioteca lancisiana di una sua visita, gli conferì un canonicato in S. Lorenzo in Damaso,2 Le opere del dotto igienista intorno all’influenza dannosa delle paludi e sul clima romano sono state riconosciute, nella loro importanza, solo recentemente. Risulta dai suoi scritti che Lancisi fu il promotore delle misure prese fra gli anni 1695 e 1714 per il risanamento di Roma. Ciò che egli in tal riguardo consigliò e fece attuare può considerarsi, tenuto conto dei tempi e dei mezzi, ancora oggi come opportuno.3 Nell’anno 1715, nel suo caro ospedale di S. Spirito fondò anche un istituto scientifico per medicina, chirurgia e anatomia.4 Per incarico di Clemente XI Lancisi pubblicò la descrizione di Mercati delle collezioni vaticane di storia naturale, fondate da Pio V e esposte da Sisto V.B Lancisi si occupò anche di studi archeologici. Qui il suo interessamento s’incontrò con quello del Papa. Poco dopo il suo avvento al pontificato Clemente XI emanò un editto per proteggere i tesori artistici e le antichità dell’Urbe. Rinnovando vecchie disposizioni, il 18 luglio 1701 venne proibita l’esportazione di statue, bronzi, gemme e quadri. Un secondo editto del 80 settembre 1704 confermò questo decreto e lo estese a stucchi, mosaici, iscrizioni, come pure a manoscritti e a documenti di ogni specie. Come motivo di tale proibizione viene detto che si voleva promuovere lo studio della storia ecclesiastica e profana e conservare il suo splendore a Roma la cui gloria presso le nazioni straniere si fonda su tali memorie. Tutte le scoperte dovevano venir denunciate al commissario delle antichità, Francesco Bartoli, e soltanto col suo permesso e dopo essersene preso il disegno, potevano essere condotte via. Le iscrizioni dovevano venir denunciate a Francesco Bianchini e i manoscritti agli archivisti pontifici.0 1 Biblioteca Lancisiana descritta dall’abate Cristoforo Carsughi, Roma l'1'' 2 Renazzi III 192 s., IV 166 s. Cfr. Cresoimbeni, Vita di O. SI. Lavi*' Roma 1721; Fabroni, Vitae Italorum I 83 ss. ; Zappi, IUustr. ai busti di dici celebri, Roma 1868, 113 ss. ; Lancisi, Lettere inedite tratte da un tu'1”" scritto della bibl. Albani, Roma 1841. s Lander, Die Assanieru»ysfrage in Rom, loc. cìt. 9. Cfr. anche ' •' 'f' jahrsschrift für Gesundheitspflege XI 192. i Renazzi IV 16S. » Studi docum. V 170. 0 Bandi V 70. pag. 38, Archivio segreto pontificio stami1-1’' in Fea, Dei diritti 76 s. Cfr. Bulìett. di Archeol. Crist. 187ft, 131. Sulla