Le trattative per la restituzione di Comacehio. Le conclusioni finali della conferenza furono completamente favorevoli al Papa: risultare dall’esame di tutti i documenti che Comacchio, in pieno diritto e senza alcuna decurtazione, apparteneva alla Chiesa romana anche in riguardo temporale.1 II verbale delle sedute venne stampato e giunse a Vienna appena il 5 febbraio 1711.2 Colà si era fatta circolare la notizia che si stesse costituendo una lega dei principi italiani contro l’Austria. Paolucci, per un incarico del 10 gennaio 1711, s’affrettò a precisare che il Papa non s’era lasciato trascinare in siffatti intrighi.8 Il 24 gennaio Clemente XI diresse a Giuseppe un Breve nel quale rilevò che, chiarita ora la questione di diritto, conveniva seguisse senz’altro indugio la consegna di Comacchio. Nello stesso senso partirono dei Brevi per l’imperatrice, per l’imperatrice vedova e per il principe Eugenio. * Di fronte a questa nuova offensiva, Giuseppe I cedette. Dopo la consegna del Breve del 24 gennaio 1711, consegna che venne ritardata dal carnevale, egli dichiarò di voler fare passi decisivi. Egli fece distribuire fra i suoi ministri il verbale delle sedute, il quale venne sottoposto ad un diligente esame.5 L’8 marzo il conte Trautson, il conte Wratislaw, il barone Seilern e il principe Eugenio si radunarono a conferenza segreta la quale decise la restituzione di Comacchio al Papa.6 Benché l’imperatore si dichiarasse d’accordo, sorsero tuttavia nuovi ritardi. L’8 aprile si decise di sentire ancora il parere dei principi elettori cattolici.7 Era facile prevedere come questo suonerebbe, ma il conte Wratislaw considerava questa domanda solo come un mezzo per poter compiere la restituzione senza compromettere la dignità imperiale e per avere una scusa di fronte all’imperatrice.9 1 * Malattia dei tre cardinali il 10 ottobre 1710, loc. cit. 2 * Breve relazione, loo. cit 3 Pometti XXI 421. * Clementi» XI Opera, lEpist. 14.81 ss. 6 * Essendo però giunto l'acennato corriero in tempo di carnevale (f> febbraio), non poti1 pensarsi fino al principio di Quaresima a Car alcun 5«isso in questo negozio. Ma, questa appena entrata, si portò Msgr. Albani nella prima domenica all’udienza daH’Imiperatore e presentatagli la lettera di S. S1' scenata C, ottenne risposta favorevolissima da S. Mtt, che gli promise di voler far tenere sollecita mente una conferenza su la materia. Onde distribuite in ^■ro ai ministri le accennate stampe dei congressi, si andò suaseguenteniente sollecitando la cosa fintanto che il sigf Cte di Trautson, maggiordomo maggiore della Mtt Sua. il sabbato dei 7 di Marzo 1711, venne ad avvisare Msgr. Albani che d’ordine di S. M» doveva tenersi una conferenza segretissima di 4 sogetti, che furono il sndetto Conte, oggi principe