CAPITOLO IV. Lo Stato della Chiesa. - Ultimi anni di pontificato di Clemente XII. Attività in favore delle scienze e dell’arte. 1. I passaggi di truppe imperiali e spagnuole e la rottura piut-osto lunga di relazioni tra la S. Sede e le corti di Napoli, Madrid e Lisbona, danneggiarono gravissimamente Roma e lo Stato eccle-iastico; infatti i danni procurati dalle truppe imperiali vennero alcolati a un milione e mezzo di scudi.1 La influenza dannosa sulle condizioni sociali in Roma dell’interruzione di relazioni con Spagna, Napoli e Portogallo è descritta a colori vivaci dall’ambasciatore veneziano Alvise Mocenigo nella sua relazione del 1737. Migliaia di famiglie erano cadute dalla ricchezza in povertà e molte altre da una esistenza sicura nella miseria. Un numero straordinariamente grande di Spagnuoli, Napoletani e Portoghesi che soggiornavano in Roma perchè aspiranti a prebende o intermediari degli aspiranti, erano scomparsi dalla città, ed a loro si erano quindi uniti molti Romani, per cercar guadagno altrove. Contemporaneamente diminuì anche la popolazione dello Stato della Chiesa. * Merita ogni riconoscimento il fatto che Clemente XII in situazione così diffìcile non si smarrì d’animo e cercò in ogni guisa 1 Canoino, Foscarini IO. * Il passo relativo è stato pubblicato dapprima in Uankk III 222*, quindi uella stampa completa della relazione apparsa nel 1804 in Venezia. I.a popolazione di Roma ammontava nel 1730 a 143.HH anime, nel 1734 a 151.334, nel 1735 a 130.666, nel 1736 a 150.640. nel 1737 a 140.180. nel 1738 a 147.119, nel 1739 a 14(5.750: vedi Studi e dorum. XII 185». Sulla popolazione dell'intero Stato ecclesiastico vedi, oltre Cokiudork 22. soprattutto G. BeLocm, La popolazione d’Italia nei *cc. XVI, XVII c XVIII. (toma 1888, 1(1 ss., secondo oli la popolazione dello Stato ecclesiastico (senza Roma), che nel 1701 ammontava a 1.841.937 abitanti, nel 1736 era scesa a 1 ,(Vi(j..!>8r».