450 Tnnocenzo XIII. 1721-1724. Capitolo I. Molti benedettini facevano tuttora opposizione alla Bolla Unigenitus. Tuttavia l’arcivescovo di Tours, plenipotenziario del re, ottenne al capitolo generale dei maurini a Marmontier nel 1723 almeno l’accettazione del formulario.1 Lo stesso, ma solo per il riconoscimento della questione di diritto, ottenne al capitolo generale della congregazione di Saint-Vanne a Luxeuil nel 1723 il procuratore generale del parlamento di Besançon.3 Quali umori vi fossero ne’ monaci, si vede da una supplica diretta al capitolo di Marmoutier. Vi si dice, che la Bolla di Clemente XI è l’arma più spaventosa dello Sfondratismo e del Molinismo. Se la congregazione dei maurini deve trovar la sua fine nelle tempeste costituzioniste, è meglio per lei perire che macchiarsi; un accordo fra la Bolla e Cristo è un assurdo; meglio la morte, che la Costituzione!3 Un certosino scrisse all’abate generale, che la Costituzione era la misura più insostenibile in tutta la storia delia Chiesa.4 Le comunità femminili si fecero notare anche adesso, come in genere nella storia del giansenismo, per il loro spirito d: opposizione. Casi 18 salesiane dichiararono a Parigi di non poter sottomettersi alla Costituzione.5 Fece ancor più scalpore il contegno delie orsoline di Orléans, Beauvais e Clermont, cui il vescovo alla fine vietò d’insegnare. * Nonostante tutto, nell’insieme si poteva parlare di un cambiamento avviato a favore della Bolla tanto osteggiata. Corse la voce, che il reggente nei suoi ultimi giorni meditasse un gran colpo, capace di metter fine alla resistenza contro la Costituzione e quindi ai torbidi pericolosi per lo Stato. Una dichiarazione reale avrebbe dovuto assicurare la libertà dei vescovi contro le usurpazioni del Parlamento; al tempo stesso un Brev. papale avrebbe assegnato agli appellanti un termine, trascorsi) il quale avrebbero dovuto esser considerati come incorsi ne • scomunica. La dichiarazione fu propugnata dalla Corte anchi-dopo la morte improvvisa del reggente e la sua sostituzione ne: posto di ministro con il duca di Borbone. Ma essa incontrò una resistenza risoluta da parte del Parlamento, e dopo la morte d'In-nocenzo XIII non si parlò più, nè della dichiarazione, nè d*' Breve.7 i H'adry] III, sect. 7 p. 35-44; [Nivelle] II 2, (552-660. » (CadktI loc. cit. p. 24s. • vi p. 30. .jj « « I/acte le plus Insoutenable qui alt jainais paru dans l'ÉRli*0 v sect. 8 p. 3. » Ivi sect. 1 p. 46 s. ; sect. 3 p. 193 s. , « Ivi sect. 5 p. 14-34, 79-95 : sect. 7 p. 74 s. ; sect. S p. 25. Cfr. see*- * sulle presentane)ini-, sect. 8 p. 50 sulle colombine. t Ivi sect. 8 p. 3S-44.