Provvedimenti contro gli appellanti e la Sorbona. 451 Sorse in proposito un litigio violento. Il capitolo di Amiens si rivolse contro il suo vescovo al Parlamento, il vescovo ed altresì il capitolo alla Corte; il Noailles dichiarò, che non avrebbe proclamato il Giubileo a Parigi, finché la pastorale di Amiens non fosse condannata. La pressione dell’arcivescovo ottenne, che dopo conferenze nel palazzo arcivescovile il Dubois istruì tutti gli intendenti in provincia a vigilare, perchè nessun vescovo turbasse la pace delle coscienze. Al capitolo di Amiens venne proibito di persistere nel suo ricorso al Parlamento.1 Naturalmente, però, Innocenzo XIII non era punto incline ad entrare senz’altro in comunione ecclesiastica con i vescovi appellanti. Gli atti ecclesiastici destinati ai loro vescovadi furono inviati da lui a vescovi vicini. Anche ciò agli occhi dei quesnellisti era un’usurpazione romana; il vescovo di Pamiers in una circolare ai suoi confratelli lamentò che si vedeva, come il Papa sfruttasse la condizione dei tempi per tentare di farsi vescovo universale. 2 In realtà Innocenzo XIII si tenne assai riservato : solo negli ultimi mesi della sua vita meditò, almeno secondo la voce che corse, misure più severe contro gli appellanti.3 Tanto più risolutamente procedette contro essi il reggente. Nei suoi primi anni Filippo d’Orléans aveva creduto, che il modo migliore di servire alla pace fosse di lasciare piena libertà ai que-snelliani. Man mano, però, l’esperienza l’aveva istruito diversa-mente, e ora nei suoi ultimi anni di vita piovvero contro i quesnel-liani intimazioni di silenzio, precetti di esilio e misure disciplinari di ogni genere. Più spesso di ogni altro toccò alla recalcitrante Sorbona di sperimentare la greve mano del reggente.4 L’11 dicembre 1720 >' rettore Rollin aveva lodato l’Università, perchè, nonostante il compromesso, manteneva il proprio appello.5 A questo il governo dichiarò di mantenere anch’esso i suoi decreti, e che perciò la Sorbona doveva riammettere immediatamente i 22 dottori, che erano stati escluisi a causa della Bolla Unigenitus. “ Il sindaco della Facoltà telologica, Jollain, aveva ordinato per la morte di Clemente XI un servizio funebre, affinchè ciascuno potesse sorgervi la fedeltà al Papa della Sorbona; al tempo stesso, però, aveva espresso chiaramente che la Facoltà manteneva il suo appello.7 II discorso trovò 'approvazione nella Facoltà, ma un 1 Ivi p. 172-176. 5 Ivi sect. 6 p. 1 ss. * Ivi sect. 8 p. 42. 4 Scnux 204 s. ; Fleury LXXI 192 ss. Il discorso in [Nivelle] I 576 s. Ivi 570. Cfr. sopra p. 227. Il discorso in [Nivhlle] I 571; Fleury LXXI 196.