Nuovi progetti per richiamare i vescovi dissidenti. 193 base ad una dichiarazione papale, come egli stesso aveva preteso fin da principio, e, sotto l’usbergo di Agostino e Tommaso, avrebbe salvato tutto il giansenismo. Il Papa venne esonerato dalla penosa necessità di esprimersi intorno a queste proposte insidiose, perchè Xoailles non accettò nemmeno questa proposta.1 Ora Amelot voleva che a Parigi si mettessero d’accordo con l'arcivescovo in modo amichevole e a qualunque prezzo. Certo si correva rischio che il Papa non fosse del tutto d’accordo, ma tuttavia, purché la costituzione venisse in qualche modo accettata, non era da credere che egli ricorrerebbe a misure rigorose. Con c iò si evitava lo scisma, il quale era altrimenti fatale, perchè i vescovi disobbedienti non avrebbero accettato la loro deposizione, ma, avrebbero certo appellato ad un concilio generale.2 Nel frattempo però Amelot non aveva mancato d’insinuare al Papa l’idea che il re avrebbe potuto convocare il concilio in base alla pienezza del proprio potere.3 In Parigi si fecero veramente dei passi in tale senso4 e così Clemente XI non vide altra via d'uscita che quella di cedere. Il 5 agosto 1715 Fabroni consegnò all’ambasciatore non proprio una Bolla, ma un Breve nel quale si diceva che sebbene tutti in Roma fossero contro uni concilio nazionale, il Papa tuttavia voleva appoggiare le nobili intenzioni del re e dimostrare la sua alta stima per tanti uomini di buoni sentimenti e di zelo per la Santa Sede, i quali concordemente e costantemente accentuavano la necessità di questo concilio; S. Santità era perciò disposta a mandare dei legati, senza i quali naturalmente la cosa non poteva aver effetto.5 Clemente XI non accolse però un altro desiderio del re. Il re avrebbe desiderato che per il caso che, dopo essere stato privato del cappello cardinalizio, Noailles si sottomettesse al Papa, questi restituisse al pentito il cardinalato, ma Clemente XI ritenne che tale promessa non sarebbe conciliabile con la sua dignità.0 Amelot non era contento del Breve conciliare e sospettava che si volesse soltanto guadagnare tempo e che si finisse tuttavia col non concedere il concilio. Egli rinnovò la preghiera spesso presentata di poter ritornare in Francia e il 23 agosto fu esaudito.7 Luigi XIV era già allora preso dagli inizi della sua malattia mortale, ma tuttavia diede a Rohan e ai commissari dell’ultima assemblea del clero l’incarico di preparare il concilio. Si era una- 1 Ffrex 382 s. 2 Fra et VI 395 s. * Il 13 aprile e 12 giugno 1715, ivi 302, 39Cs. 4 Ivi 397 s. 5 Ivi 399. « Ivi 399 8. 7 Ivi 402 s. Pastor, storta iti Papi. IV, 13