348 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo VII. spinto il ricorso di Macao. Seguì il 25 settembre 1710 un decreto dell’inquisizione ;1 esso confermava tanto la proibizione romana dei riti, del 20 novembre 1704 quanto quella del legato Tournon, del 25 gennaio 1707. Il Papa ordina in esso l’osservanza di queste proibizioni sotto pena della scomunica, inasprisce dunque la sua prima proibizione dell’anno 1704 nel senso di Tournon. Nessun pretesto e particolarmente nessun ricorso a Roma potrà coprire la disobbedienza; una più dettagliata istruzione sull’esecuzione dei decreti seguirà poi. Inoltre, pena la scomunica, furono proibite tutte le pubblicazioni intorno ai riti e al conflitto dei riti. Già prima nel marzo 1709 era stata finalmente pubblicata anche in Roma la decisione sui riti del 20 novembre 1704.2 Quali fossero le ragioni per le quali essi volevano sottrarsi alla decisione del 1704, si vede dalla lettera colla quale l’assessore dell’inquisizione Antonio Banchieri l’il ottobre 1710, mandò il decreto del tribunale della fede al generale dei gesuiti, Michelangelo Tamburini. Alcuni pensano, così dice la lettera, che la decisione del 1704 abbia valore soltanto condizionato, nella supposizione cioè che la descrizione in esso data corrisponda alla realtà della situazione di fatto. Egli deve dichiarare che questa interpretazione è falsa e il generale viene invitato a trasmettere ; i suoi subalterni in Cina assieme al decreto dell’inquisizione anche questa più particolare dichiarazione come impegnativa. Tamburini rispose ancora nello stesso 11 ottobre, esprimendo la sua più completa sottomissione, e promettendo di fare il possibile, perchè anche i suoi dipendenti eseguissero fedelmente il decreto. Il 17 ottobre un simile monito venne inviato anche ai generali dei domenicani ed agostiniani ed al commissario generale dei francescani osservanti e riformati, i quali pure il 18 dichiararono di sottomettersi.8 Naturalmente la scomunica dei gesuiti di Macao venne magnificamente sfruttata dai nemici dell’ordine. I gesuiti, si diceva, hanno sempre in bocca l’obbedienza verso la Santa Sede, ma nessuno obbedisce meno di loro quando un decreto papale non è di loro gusto. Ai gesuiti il rimprovero cagionava la più grande amarezza. Quando nel novembre 1710 si radunarono in Roma i rap- Patrlbus Soc. Iesu misslonis Sinensis; t. 240: Vaira, De ritibus Sinensibus di*' altera ; t. 242 : Scritto sul conflitto ; t. 243 : del pari ; Congregatio coram SS 4 Agosto e Sett. 1710; t. 244: Oongreg. coram SIS. 18-25 Sett. 1710; t. 24' Seduta deH’Inquisizione dell’ll Sett. 1710. Archivio segreto pon' t. itici o. 1 Jux pontif. II 280 ss. 2 Bbuckeb in Diet, de théol. cath. II 2.380. • /’’a« * Riprodotti negli Acta causae rituum scu ceremoniarum Sinenstutn, loniae Agrippinae 1715, 68-71 ; Jus pontif. VII 280 s. nota.