La Bolla «Vineam Domini» e il gallicanismo. 143 I sentimenti gallicani dell’assemblea del clero avevano trovato nella lettera diretta dai vescovi al Papa 1 un’espressione soltanto velata, ma apparivano più chiari nella loro circolare ai colleghi in episcopato.2 Se non che gli atti dell’assemblea vennero dati alle stampe e non poterono così essere sottratti alla conoscenza del Papa. Il 15 gennaio 1706 Clemente XI diresse un Breve ai vescovi francesi3 nel quale nonostante tutta la moderazione, si trovavano anche delle proposizioni energiche. Certi documenti, vi si dice, non sembrano mirare ad altro che ad intaccare la suprema autorità della Sede Apostolica, come se per lo zelo episcopale non ci fosse oggetto più degno che quello di abbassare la Sede di S. Pietro e il suo potere, dal quale deriva l’ufficio episcopale e tutta l’autorità di questo. E tuttavia erano stati i vescovi stessi ad esigere l’intervento del Papa, riconoscendo dunque con ciò che il loro proprio potere non era sufficiente. Si avverte l’influsso dei giansenisti i quali sentono che la Santa Sede è il loro più deciso avversario. Ma « chi vi ha posti giudici sopra di noi ? Spetta ai subordinati di deliberare intorno all’autorità del superiore e di sottoporre ad un esame i suoi giudizi? Sia detto senza volervi offendere, ma è insopportabile che un pugno di vescovi e vescovi di quelle chiese, i cui privilegi ed onori derivano solo dal favore o dai benefici della Santa Sede, levino il capo contro il promotore della loro dignità e dei loro onori e intacchino i diritti della prima Sede che si fondano non su l’autorità d’uomini, ma su quella di Dio. Interrogate i vostri antecessori ed essi vi diranno che non ai singoli presuli si conviene di esaminare i decreti della Sede apostolica, bensì di eseguirli ». La ragione per cui egli interviene così energicamente sta nella situazione della Francia ove giorno per giorno si attacca l’autorità apostolica. « Ma poiché, come dice Leone il Grande, al di fuori di quella rupe che il Signore ha posto a fondamento, nessun edificio può trovare base duratura, vogliate ora osservare se qui non stia il motivo per cui dopo tanto corso d’anni non regna mai nelle vostre chiese la vera pace, nè regnerà se per abbattere gli errori non verrà rinforzato il prestigio della Sede apostolica ». Qui invero è toccata con mano la profonda ragione dell’insuccesso di tutti gli sforzi di Luigi XIV contro il giansenismo: essa risale all gallicanismo del re e dei vescovi, il quale intralcia tutti i provvedimenti pontifici. DrPCf IV 518. Discorso dell'avvocato generale ivi 519 s. ; Lettre» patentes del 31 agosto 1706, ivi 529. 1 Pt-EUBY 202. 1 Del 14 settembre, ivi 256. * Ivi 390.