Breve all’Ordine dei domenicani. 571 m tucani con tanto splendore e forza nelle congregazioni de auxi-li< sotto Clemente Vili e Paolo V. Quindi si sostiene che la dottrina della Grazia per sua natura efficace e della predestinazione libera è stata dichiarata dai pontefici, dai Innocenzo I in poi, concordante colla dottrina dei Padri e specialmente di sant’Agostino e di san Tommaso; ora, linvece, venir diffuse, specialmente in Francia, false voci in scritti, tesi, prediche, nel senso che questi due punti dottrinali sarebbero stati condannati dalla Bolla Uni-gt itus. Segue un passo della Bolla Pastorali#, in cui Clemente XI si esprime nei termini più aspri contro la calunnia dei gianse-ni. ti, che la Bolla Unigenitus abbia condannato il tomismo. Questa dichiarazione del Papa sarebbe rimasta senza effetto particolare ipresso gli avversari della scuola tomistica per il fatto che non erano nominati espressamente i due punti dottrinali della) Grazia per sua natura efficace e della predestinazione.1 Per mantenere l’armonia e la pace nelle scuole cattoliche, per proteggere l’Ordine dei Predicatori nell’antico possesso della sua dottrina, voglia dunque Benedetto XIII riparare alla omissione di CK Tierate XI. Benedetto XIII personalmente aderiva senza dubbio alle opinioni della scuola domenicana; ma anche ad un ajmico dei domenicani non era possibile di soddisfare a tutte le istanze presentate. Il Papa non pronunziò nessuna definizione dottrinale, non emanò neppure una Bolla diretta a tutta la Chiesa, ma solo un Breve 2 all’Ordine dei Predicatori, in cui lo esortava a disprez-zare magnanimamente le calunnie dirette contro le sue opinioni dottrinali, specialmente contro quella della Grazia efficace per sè e della predestinazione prima di ogni previsione dei meriti. Così pure egli non dichiarava, che l’opinione domenicana corrispondesse meglio alle fonti dommatiche ed ai principi di sant’Ago-stino e di san Tommaso, ma si limitava a dire, che l’Ordine aveva insegnato fin qui lodevolmente queste opinioni e si gloriava con ardore giustificato di averle attinte ad Agostino e Tommaso e alle fonti della Rivelazione. Cor! allusione ai domenicani appellanti viene sottolineato» che gli scolari autentici di san Tommaso dovevano distinguersi per fedetà e sottomissione incrollabili verso k Sede apostolica: così è confermato ufficialmente agli appelli, che essd, nonostante il .continuo loro prevalersi di san Tom- 1 « Ex co dementis XI silentio adversarii seholae nostrae Th(*mUticne •■n.stn, etiatnnum arripìunt hnlc doctrinae de gratin... censurae nofnm Inti-r,-n.li enmque cum baeresi lanseniana, quae inre opt imo ab Ecclesia daninata perpcram confnndendi. nt his atrocibus calumniis in scholam Thomlsticnm ‘"tiiiH’tis omnium catholicorum odium et invidiam ei conflare possint ». ,!*>ecKKR. loc. cit. 39. 2 «Demissas preces» del 0 novembre 1724. Hull. XXII 100 s.