Pasquier Quesnel. 147 pubblicò nel 1675 una nuova edizione delle opere di san Leone che per i suoi meriti critici ebbe successo,1 ma che per il manifesto gallicanismo dei commenti, già l’anno seguente venne inserita nell’indice dei libri proibiti.2 Del pari che al gallicanismo Quesnel era attaccato al giansenismo, benché, come tutti i suoi confratelli, avesse sottoscritto il formulario tre o quattro volte.8 In causa del suo giansenismo abbandonò nel 1685 l’oratorio,4 senza cessar mai però di firmarsi « prete dell’oratorio ». Egli fuggì in Fiandra, ove fino alla morte di Arnauld, ne divise il nascondiglio. Una nuova svolta nel destino di Quesnel avvenne quando il suo incessante lavoro sommovitore esaurì la pazienza dell’autorità ecclesiastica e civile. D’intesa col governo l’arcivescovo di Malines lo fece arrestare e in base alle carte sequestrate istituire contro di lui un processo che il 10 novembre 1704 terminò coll’intimazione della scomunica e la condanna alla prigionia in un convento. Ma prima che si procedesse giudizialmente, gli amici di Quesnel erano riusciti a praticare un foro nelle mura della sua prigione; Quesnel fuggì in Olanda e morì colà in Amsterdam il 2 dicembre 1719. L’atto d’accusa in 26 punti, assieme alle prove e alla sentenza finale, venne per incarico dell’arcivescovo dato alle stampe.6 Il partito giansenista circondò Quesnel di una venerazione ancora maggiore di quella tributata a Saint-Cyran o ad Arnauld. Ciò si doveva in parte alle sue doti comunicative che destavano l’entusiasmo dei suoi amici; essi consideravano come una vera grazia di Dio il fatto che egli nei suoi viaggi sostasse presso di loro.6 Ma maggiore fu ancora la sua influenza come scrittore ; egli è la penna più abile che dopo la morte di Arnauld domina il partito e ne fa l’indiscusso condottiero. Per acume di pensiero e d’erudizione egli non arriva a pareggiare PArnauld, nè possiede la sua tendenza alle grandi linee. Ma Arnauld nei suoi scritti rimase pur sempre l’aspro ed asciutto dottore che difende la sua causa con 1 Giudizio dei Ballerini nella loro edizione di Leone, « praefatio » ; Migne, l'alr. Lat. LIV 13 22. Cfr. Batterei. 430 ss. ; Thuiwjek 5 8. 2 Quesnel compose contro il decreto dell'ìndice delle note molto forti campate in Causa Quesnelliana 332-334. * Battekel 426 s. * Cousa prossima dell’esodo: ivi 26-29, 436ss. ; TnurLLiEB 10ss. Quesnel ••»so diceva di essere solo fisicamente fuori dell’oratorio, senza cessare un Momento di appartenervi in spirito e col cuore (Battekel 442). Che egU era bramente licenziato vedi ivi 299. 334. 424; Causa Quesnelliana 5s. 8 Causa Quesnelliana, Bruxelles 1704. Cfr. Batterei. IV 459ss.; Scmli, "l8s-; Fletjry 67/97; Le Boy 117 ss. Secondo Batterei l’ultima causa per 1 -irresto del Quesnel fu la sua violenta lettera intorno al « caso di coscienza », lettre d'un évêque à un évêque (1704). Cfr. PatoCHìet) II 485. * Moi rrct 396.