318 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo VII. muti contro di loro, egli rispose che senza offendere i cardinali non poteva agire altrimenti. Il memoriale e il sommario dei gesuiti vennero poi stampati in' 50 esemplari per i cardinali del-l’Inquisizione. Dalla parte avversa fino all’inizio del seguente anno 1704 non venne data alcuna risposta a questi scritti. Si pensava qui infatti che la cosa fosse già decisa prima dell’arrivo dei procuratori. Sotto il Cardinal Casanata lo stato di fatto era stato già chiarito a sufficienza e con altre parole si voleva dire che le nuove obiezioni dovessero trascurarsi. Difatti i gesuiti quando alla fine dell’agosto 1703 fecero visita ai cardinali dedl’Inquisi-zione trovarono che questi non avevano ancora sufficiente conoscenza dei loro nuovi scritti apologetici. Cosicché quando il 17 gennaio 1704 venne decisa la ripresa delle sedute dell’inquisizione, la questione sulla quale anzitutto doveva decidersi era, se e in qual maniera fosse da portare avanti l’abbozzo di un decreto, quale era stato fissato 15 anni prima e come il decreto fosse da pubblicarsi. Ma in ciò Clemente XI non era d’accordo. Egli stabilì che si decidesse bensì come fosse da pubblicarsi il decreto del 1702, ma anche che ci si formasse un giudizio sopra i documenti recentemente presentati dai gesuiti. Il 17 gennaio 1704 i cardinali Carpegna, Nerli, Panciatici, Ferrari, Sperelli, Gabrielli e Ottoboni si riunirono di nuovo in congregazione; assenti erano Marescotti, Spada, e Noris, (quest’ultimo ammalato gravemente morì il 23 febbraio). Il cardinale Nerli intervenne energicamente in favore dei gesuiti. Venne deciso di differire ancora d’un mese la decisione finale; l’ulteriore ordine della congregazione di rispondere ai nuovi scritti dei gesuiti pose i loro avversarli in non piccolo imbarazzo, poiché essi avevano sparsa la diceria che il Papa aveva loro proibito di rispondere. Finalmente dopo cinque mesi il 18 giugno coi nomi di Lyonne e Maigrot vennero presentati due scritti1 che in realtà però non erano tutti e due che opera di Maigrot e precisamente di due anni innanzi. La pubblicazione che finalmente venne fatta verso la metà di giugno riuscì assai incomoda per i gesuiti, poiché essi erano costretti a compilare la loro confutazione nei mesi più caldi d’estate, che in Roma poco si prestano per un lavoro faticoso. Essi ottennero una dilazione sino alla fine di settembre; e lavorando giorno e notte il 9 di detto mese la risposta era già stampata.2 Lo scritto firmato Lyonne è diretto contro il decreto 1 NoeiXjASTner, Memoriale (sotto p. 319, n. 2) 3. 2 Responsio ad libros nuper editos III. DD. episcoporum Rosaliensis tt Cononensis super controversi^ Sinensibus, oblata SS. V. X. Clementi PP- ^ a Patwbus Fr. Nota- et Gasp. Castner |S. J..., (senza luogo) mense septeui-bre 1704.