PAOLO PA RUTA. XV „ za i Difcorjt polìtici del PARUTA , nè il Tuo libro della Vita politica ; e „ che egli è riputato il principe di tutti gli autori, che hanno fcritto fopra „ quefla materia . „ E Io fletto Boeclero in un’altra fua opera (a) gli dà per compagno il Macchiavellì , da i cui empj infegnamenti e deteftabili mafiime tanto però fi allontanano i fentimenti del noflro pio e favio fcrit-tore , quanto egli è vero , che effo non feppe mai fcompagnare ¡ dettami del governo da quelli della ragione , e tanto meno da quelli della Religione , unica Tempre e principale della fua vita e de’ Tuoi flu-dj regola e fine . Ecco le parole del Boeclero : Inflitutum dijferta-ticnum politicarum ab Italis ad alias gentes tranfiit . Inter «¡uos praeci-pui PAULUS PARUTA & Maccbiavellus. Antonio Teiifier fimilmen-te nelle addizioni che va faccendo con copia di erudizione agli Elogj degli uomini dotti , tratti dalla Storia del Prefidente Tuano , venendo a quel- lo (è) del PARUTA , dice , che „ le fue Opere fono lo fludio più ufi-,, tato de’politici , e la fonte , ond’efii traggono le maifime più rette e ,, più giudiciofe che fi poflano feguire nel governo degli fiati . Quindi è „ che Trajano Boccalini (c ) lo ha rapprefentato infegnare la politica e le „ virtù morali in Parnafo . ,, Chiuderemo per ora i fuddetti elogj con quello che gli è fatto da Niccolò Craffo (d) nelle Note ai libri de Republica Veneta , fcritti da Gafparo Contarmi e da Donato Giannoti : Vir , così il Craffo di lui , non tam liberalibus difciplinis & eloquentia nomìnis , quarti generis fplevdore & amplijftmis dignitktibus nobiliffmus , ec. XV1III. L’ anno medefimo i:i cui fu data alle ftampe , per la prima volta , la Perfezione della vita politica , venne a morte Luigi Contarmi, Cavaliere s che due anni prima, cioè adi XIII. marzo dell’anno M. D. LXXVII. era flato eletto IJÌcrico della Repubblica, e che in sì breve tempo non avea potuto dar faggio del fuo valore in quello difficile impiego. Non efitarono molto i Signori Dieci in deliberare del fucceffore. Era troppo grande e univer-fale la flima che fi aveva dell’abilità del PARUTA ; e quantunque cavanti e dopo fia flato coitume inviolabile dì promovere a fimil carico foggetti avanzati d’ anni, e di fperienza confumata, e per lo più dal corpo del Col-legio e del Senato prefeelti : quella volta prevalfe ad ogni altra confidera-zione quella del fapere e del talento di lui, che fuperava col merito 1’ età r e che non per altro non aveva confeguiti uft'icj e magiflrati nella fua patria, fe non perchè non gli aveva richiefli , ma bensì ricufati e fuggiti per viepiù meritarli. La fua elezione, con applaufo di tutti, feguì li XVIII. febòrajo dell’anno M. D. LXXVIIII. Sarà bene qui riportarne il decreto; ma perchè quello fi riferifee di molto a quello della elezione del fuo antecefiore , itimo neceffario il por fotto gli occhi di ciafcuno anche 1’ altro. ____________c 2 1577. ( * ) Tìijfert. ad Lipfìi Pâlit, pag. 73. \b)Tcm. IIII. pag. 357. delia quarta edì^. A Leyde, »715. in 8. (O di Pam. cent. I. ragionarti. CLXVII. 1 cent. III. rag. VIIII. {d ) pag. 30Z. tdit. Lugd. hatav. 1631. ia 24- ( a ) thg.