VINETIANA LIB. V. 4'9 io un fuo gentil’ huomo a Vinetia a darne conto al Se- 152.6 nato, al quale fu quella nuova gratiflìma, non pure ¡{limando 1’ acqui Ilo per fe ileifo , ma perche con quefto buon principio fperavafi , che gli animi de* Confederati tollero inalzati a fperanze migliori . Fù la città immantinente confinata a Francefco Sforza, il quale fermò in eifa la O 1 _ t ^ . -, p Jt'p/J/irJO ulto fua refidenza , & il Senato vi mandò Luigi Sabbadino le- sfai*. cretario, perche haveffe , come miniftro della Republica, ad aifiilere preifo di lui. Ma feguì fratanto uno ftrano , & grave accidente, il quale pofe nelle-cole della lega molti diiordini, ritardò & interruppe ogni buon difegno. Peroche i Colonnefi, havendo infieme ridotti circa feicento cavalli, & cinque Colonruji mila fanti, entrati improvifamente in Roma, laccheggia- ,”H£Z,en rono molte cafe di Prelati , il palazzo, & la chiela di bfrrh*-San Pietro, eifendofi a fatica falvato da quefto furore il L'"n°' Pontefice, il quale havevano quefti difegnato far prigione, co’l ritirarfi nel cartello di Sant’Angelo. Onde fenza più fermarfi lungamente nella città, havendo indarno il Cardinale Colonna cercato di follevare il popolo a muovere 1’ armi a fuo favore, fe ne ufcirono carichi di prede, efportando robe per il valore di più di trecento mila ducati. Quefto cafo conftrinfe il Pontefice per libertà, & ficurtà lua a convenire con Don Ugo in una tregua di quattro mefi, per la quale promife di far fubito ripaifa- co^spa' re il Pò alle fue genti, & far ritirare le fue galee nelle terre della Chiefa. Ma dapoi più maturamente, & con animo fedato a quelle cofe penfando , 6c conoscendo a quanti altri pericoli egli s’haveife nell’avvenire lottopo-llo per liberarfi dal prefente , tutto che offervando allhora le capitulationi fatte , richiamale le fue genti dall’ elferci- F g. to della lega, fece nondimeno dalli fuoi Nuncii diman- manda con-dare configlio al Rè Chriftianiifimo , & al Senato Vine-tiano, s egli doveife continuare nell’ oifervanza di quelle cofe, le quali affretto da necettità haveva a Don Ugo ojfirvanyi . promeife ; overo da quelle dipartendoli prendere altro partito . E poco appretto per lo ftetto ncgotio rimandò in Fran-