VINETIANA LIB. VI. Si9 fai, dovelfe grandemente invitare per la facilità a tenta- 1528 re quella imprefa , alla quale ritrovavanfi le genti della lega vicine, dovendo quella aprire anco la ftrada facile a' buoni fuccefiì di Genova; & che’l Senato havelfe follecitato il Duca d’ Urbino a non perdere tale occafione: nondimeno poco confidando delle lue forze, & temendo aliai gl’ incommodi del verno, deliberarono i capitani della lega di condurre gii efferciti alle Itanze , & afpettare migliore ftagione , & maggiori forze ; onde volendo il Duca di Milano andare a fvernare in Pavia con le fue Jf.fw’1 genti, fu il Duca d’Urbino conftrettodi levarfi, haven-do in animo di condurli a Lodi . Ma inoltrando di ciò il Duca poca fatisfattione, fi rifolfe di condurfi alle rive d’ Ada, & poco dapoi pafsò il fiume, per porfi in alloggiamento più ficuro , & più commodo . Ma i capitani Francefi fi ridulfero con lo eifercito in Alelfandria , per dover poi tutti unirfi, come la qualità della ftagione, &: 1’occafione deH’imprefe li conliglialfe. Ma fopra ogni altra cofa premeva al Senato la cura delle terre di Puglia, le quali confervandoiì, eranallaRe-publica ne’tempi di pace, & di guerra opportu ni Hi me , */*». & havendofi a reftituire per accordo , potevano molto avantaggiarla nelle altre conditioni. Tenevafi allhora peri Vinetiani Trani, & Monopoli, & per i Francefi Barletta; elfendofi abbandonate 1’ altre , & confervate quelle, non fenza difficoltà nel cafo della rotta dell’eifercito France-fe, per diligenza del Proveditor Vitturi ; il quale ritro-vandofi all’efpugnatione di Manfredonia, intefo il fuccef-