44 9. — Anche nella leggenda la genesi politica del ducato lagunare è connessa a un momento storico certo e decisivo : la crisi antinarsetiana del governo italico e l’invasione longobarda. Da questi avvenimenti trasse origine la nuova fisionomia poli-tico-territoriale. Due aspetti caratterizzarono il mutato equilibrio della regione : rottura dell’unità territoriale e conseguente spostarsi della base politico - amministrativa ; nuovo e più attivo afflusso di abitanti dalla terraferma alla laguna. Da questo momento con visione realistica il diacono Giovanni (1), attore di storia alla fine del sec. X, in « Neues Archiv », XXXI, 457 sgg.). La composizione del frammento nar-setiano in generale fu ritenuta del sec. XI ; il Monticolo la collocò oltre il 1008, probabilmente fra il 1056 e 1065; il Wustenfeld la posticipò al 1070; lo Schmei-dler fra il 1082 e 1084 ; il Beata (Nuove ricerche sul Chronicon Altinate, in « N. Arch. Ven. », n. s., XV, 7 sgg.), prima di infirmare tutta la raccolta di falso (I trucchi della cosidetta cronaca altinate, « Atti del R. Ist. Ven. di S. L. A. », LXXIV, 1275 sgg.), ritornava all’idea del Monticolo. Forse si dovrà avanzare a un periodo di tempo oscillante fra il 1145 e il 1180 (Origo cit., p. XXIII sgg.). Con molta disinvoltura e superficialità il Galli (La storia di Venezia dal principio del VI alla fine del XII secolo rinnovata, in « Atti R. Ist. Veneto di S. L. ed A. », s. VI, t. IV, p. 762 sgg. ; Roma e Venezia in una cronaca del sec. VI, in « N. Arch. Ven. », n. s., I, 259 sgg.) credette scoprire nel frammento narsetiano una scrittura originale contemporanea agli avvenimenti, del sec. VI, e trasformò la leggenda in vera storia. La confutazione, del resto superflua, fu pacatamente e in modo esauriente offerta dal Simonsfeld (Sulle scoperte del dott. R. Galli nella Cronaca Altinate, in «Arch. Ven.», XXXV, p. 117 sgg.). Dopo il giudizio del Simonsfeld, la critica fu unanime nel respingere la tesi del Galli, dal Monticolo al Cipolla, al Besta, al Gaudenzi (Il Costituto di Costantino, in « Boll. Ist. Stor. Ital. », fase. 39, p. 36), e non può essere accolta se non da chi nutra disprezzo per l’opera paziente della critica, scambi con pari disinvoltura e superficialità leggenda e storia e non sappia discemere la storia nella leggenda e il suo valore. Anche in essa si incontrano preziose notizie storiche (p. es. sopra la costruzione della chiesa di S. Teodoro, di S. Geminiano, della capella ducale ecc.), ma relative a un’epoca di parecchi secoli posteriore all’età narsetiana. Le vicende di Narsete sono leggenda. (1) Intorno al diacono Giovanni e alla sua cronaca (un tempo edita sotto la paternità di Giovanni Sagomino) si veda : Waitz, Ueber das Chronicon Ora-dense in Cod. Vat. urb. 440, in « N. Archiv », II, 375 sgg.; Simonsfeld, Der Doge Andreas Dandolo cit., p. 56 sgg. (« Arch. Ven. », XIV, 89 sgg.) ; Cipolla, Ricerche cit., « Arch. Ven. », XXVIII ; Monticolo, Intorno alla cronaca di Giovanni Diacono, in « Arch. Ven. », XV, 1 sgg. ; La cronaca di Giovanni Diacono, ivi,