VINETIANA LIB. III. 217 ti; ma all’incontro fé l’effercito fi foffe occupato nel bat- i tere Verona, dubitava che ritrovandoli le genti Spagnuo-le , & Pontifìcie non molto lontane, ancorché foffero ufci-te di quel paefe, poteffero facilmentente ritornare a volgerli in quella parte con fperanzaadi poter affilire i noftri difordinati, & occupati nel fare le trincee, & altre opere neceffarie. Dal che fi conofceva non poterli nè fermare in quei luoghi fenza fommo pericolo, nè fenza altre-tanta vergogna, & perdita di riputatone dipartirli, abbandonando l’imprefa cominciata. Oltre ciò la città di Verona più forte di mura effere anco ottimamente fornita di vettovaglie, & di genti per lo prelìdio, che v’era ultimamente entrato dentro de fanti Tedefchi : ma in Brelcia ritrovarli pochi loldati , & poca provinone delle cofe neceffarie alla difefa ; i cittadini ottimamente affetti verfo la Republica , & pronti a preilare ogni favore , ilche prometteva maggior facilità di poter cacciarne i nemici, & acquiflarla . Ma leardo , capitano Spagnuolo, huomo d’attuto , & pronto ingegno, il quale era all’ hora pro-poffo alla euflodia di Brefcia, effendogli per certa fama, ò per incerto fofpetto pervenuto a notitia quello confìglio de’ Vinetiani, haveva oon fomma celerità fatti venire da Verona mille fanti in quella città , condottevi dentro molte biade , & tutte le cofe bene difpofte alla difefa , in modo che ritrovavafi munita cotra chi difegnaffe d’affalirlaj & in quelle cofe haveva ufata tanta prellezza , & indu-ftria , che prevenuti i configli dell’Alviano, potero i fol-dati del prefidio di Verona cofi ficuramente entrare nella città, che non folamente non hebbero dall’Alviano alcun impedimento , ma ne anco a lui pervenne della venuta loro alcuna notitia, falvo che dopò il fatto. Era il confìglio del capitano de’ Vinetiani, dando ad un tempo medefimo da più parti l’affalto , & però pollo a’ nemici gran fpavento, con una quafi tumultuaria battaglia, fatto un fommo sforzo , entrare nella città. Ma mentre andava egli quelle cofe machinando, & che l’animo fuo era tuttavia da molti penfieri travagliato per dub-