DELL' HISTORlA 1536 a gli huomini, cofi fcemavano aiTai delle laudi di quelli per altro favii, & generofi Prencipi ; poiché facendo pro-feffione di non cedere mai a niuna cofa con una collante rifolutione d’animo invitto, datifi nondimeno in preda di queilo affetto , fi lafciavano condurre a molte baf-fe, & indegne operationi. Affaticoifi affai per acquietarlo il Pontefice , il quale prima ancora haveva molte cofe trattate intorno all’accordo traCefare, & il Rè di Fran- U l Ponte/i- • • r • T",i • • 1 1 • n c>precurad1 eia; ma tutte erano riufcite vane. r,ra la principale dif-acquetario. £coità nel trovare temperamento, che piacere poteffe all' uno & all’altro nelle cofe del ducato di Milano : nelle quali trattationi, tutto che vi s interponeifero i Vinetia-■nifficekk ni, peroche di volere di Cefare erano loro tutte le cofe Francia*, communicate ; nondimeno procedevano con grandifììma riferva, per li rifpetti confiderai , fatte maggiori per que- ili nuovi accidenti ; onde era data occafione a qualche dubbio, che Cefare per liberarfi dall’impaccio di quefta guerra, & per ritornare nello flato il Duca di Savoja, il quale andato a ritrovarlo a Napoli, & commiferando il cafo fuo, lo pregava, & eccitava del continuo a procurare la fua reflitutione, foffe finalmente per accordare in alcun modo col Rè di Francia ; il quale prendendo Bt tiad' nuovo piede in Italia, non haverebbe lafciate lenza ven-t4ta‘l‘,,n~ detta V ingiurie , che flimaffe d’haver ricevute da altri Prencipi Italiani . Predava a ciò più certo argomento l’bavere il Rè di Francia affentito ad inftantia del Pontefice, di mandare a Roma il Cardinale di Lorena, per trattare le conditioni dell’ accordo ; per la venuta del quale erano anco nel Piemonte rimale l’armi fofpefe; & in quelle trattationi Cefare non fi dimoftrando alieno dal volere dare fatisfattione al Rè , contentavafi di cedergli il ducato di Milano , da efferne d’effo invertito Monfi-Méiinof §nor d’Angolane terzogenito del Rè . Ma rimafe il ne-tìe rejia ir- gotio irrefoluto , & fofpefo, perche ricercava il Rè, che queilo flato foffe non ad Angoleme, ma al Duca d’ Or-liens fuo fecondogenito conferito ; il che negava apertamente Cefare di voler fare , adducendo, che ciò farebbe non