6s>i DELL' HISTORIA nemici, havendo due cartella in eminentiffimo luogo fo-pra alti dirupi del monte ; li quali non pur battono, & defendono in ogni parte le mura della fortezza, ma fco-prendo il mare, & le valli , & i monti vicini, predano commodità di tenere con 1’ arteglierie lontani gli eiferci-ti, & T armate nemiche , le quali accodarli , ò fermarli non ponno fenza ricevere molto danno . Di quedi cartelli, l’uno, che è più anticamente fabricato, rimane cinto tutto dalla fortezza ; l’altro fatto dapoi, dando con una parte dentro , con 1’ altra per maggiore fpatio viene a fervire per mura , & per riparo della rtelfa fortezza. Nell’altre parti dell’ifola non vi lono altre città, ò fortezze , ma iolo molte ville Iparfe nella campagna, & dalla parte di mezzo giorno fopra un monte vi è il cartel- lo di Sant’ Angelo forte pili per tito , che per arte . Cir-sua gran- conda tutta l’iiola cento e venti miglia , & fù anticamente molto più habitata , & gli fuoi habitatori molto Habitatori > Per l’eiTercitio delle cofe di mare, alle quali at- tendevano con tale Audio, che da ciò , che di loro ne racconta Tucidide nelle guerre della Morea , fi cono-fce, che havelfero molte forze maritime, & fodero fra gli altri Greci in molta riputatione . Ubbidiva quert’ ifola già TDtmimo. cento & cinquanta anni al dominio de’Vinetiani, & era con grande cura, & con molta fpefa da loro guardata, & cudodita , riputandoti per lo fito fuo opportuniitima alla confervatione dell’imperio di mare ; peroche havendo porti buoni, e capaci, poifono le fue armate intorno ad eifa trattenerti con molta ticurtà, & con molto commodo, dando pronte alla difefa dell’altre ifole , & dati di Levante , & infieme vietando l’entrare in golfo all’ armate nemiche, le quali non s alticurarebbono di palfa-re innanzi, lafciandoti alle fpalle un’ altra armata nemica in fortiltimo tito : però con ragione viene quell’ifola di-Cemtfortr. niata l’antemurale d’Italia contra le forze de’barbari. Onde in qued’ ultimi tempi, elTendo crefciuto il pericolo perla potenza de’Turchi, il Senato Vinetiano, havendo innanzi infieme con la ticurtà propria il commune fervido