375 sincera amicizia (1), preludio al reintegro dei lesi diritti e delle arbitrarie usurpazioni consumate a danno del ducato dai prossimi tirannelli. Tribuno Menio per atto di debolezza aveva tollerato l’oSesa da parte del vescovo bellunese all’antico confine nella proprietà dell’agro opitergino, garantita da secolari privilegi. Le circostanze politiche la avevano favorita. L’inerzia di governo la aveva quasi approvata (2). Il duca Orseolo reagì invece vigorosamente. Dopo rinnovato 1’ accordo generale con l’impero (3), dopo aver restituita la fiducia tra il governo imperiale e quello ducale, con inflessibile fermezza reclamò il risarcimento del suo buon diritto e la fine di uno stato di mascherata ostilità diffuso per tutti i prossimi transiti fluviali (4). Il tenace vescovo confidò ancora sopra l’equivoca simpatia del duca Enrico, reggente la marca veronese ; rifiutò arrendersi alla nuova situazione e resistette con sottili intrighi per conservare il mal tolto (5). I tempi erano però mutati. Il duca veneto non subì l’inganno (6), che minacciava offendere l’ideale politico e l’interesse economico del ducato. Prima di adire le vie della forza, accettò il consiglio della saggezza e della prudenza, tenendo conto dei migliorati rapporti con l’impero, l’autorità del quale per quanto di debole efficacia in Italia, non era tuttavia ridotta a finzione. Il duca appellò al placito imperiale. Un diploma sovrano riconosceva il suo pieno di- populus Venecie sibi subiectus infra potestatem im p er i i nostri. Questa antitesi di concetti esattamente corrisponde ai postulati del preambolo. Cfr. sopra il patto Fakta, Die Verträge cit., p. 66 sgg. ; Cessi, Dal pactum cit., p. 45 sgg. (1) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 149 : cum quo tanti amoris et amici-cioè vinculo sese coartami, quatinus, remota dilatione, deinceps quidquid sibi possibile conpetabat, ad votum consequerelur. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 150 : Veneticorum ducatus predia in finibus Civitatis novae Tribuni ducis tempore usurpata. (3) M. G. H., Const., I, 44, n. 20 ; Dipl. reg. et imp., II, 511, D. 0. Ill, n. 100 ; Cessi, Dal pactum cit., p. 76 : Confirmamus Veneticorum fines a nemine nostrorum inquietari, invadi, vel minorari sed libere el absque ullo im-pulsu, que retro ab annis possiderunt etc. (4) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 150. (5) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 150. (6) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 150-.Petrus itaquedux, tantae decep-ticmis providus, suum legatum Ottoni ecc.