726 DELL’ HISTORIA 1538 proprio commodo la falute. & beneficio commune della Nuova di- Chriftianità. Acquietoiìì di tale rifpofla 1’ Ambafciatore, manda deir fenza replicare per allhora alcuna co fi ; ma pochi giorni Siirtbafcta- , . 1 / ^ . , r , . . . 1 ° ton. dapoi ritornato in Collegio, rece un altra dimanda, cioè che fopraftando il pericolo de' Francefi allo llato di Milano, fi doveifero per difela d’efio ioldare fei mila fanti, & farvi paflare le genti d’arme, fi come era per 1’ultima capitulatione difpoito : nella qual cofa dimoftrandofi gran-diiiìma prontezza , furono fubito dati gli ordini necefia-rii ; ma eifendofi già i capitani con le loro compagnie de’ cavalli, & con molte de’ fanti, che andavano giungendo , condotti a quei confini, il Duca d' Urbino, preilo al quale a quefto tempo era la fomma del governo della militia della Republica , ricordò con prudente configlio , non doverti far paifare più innanzi quella gente , la quale non haveva a fervire ad altro , che alla difefa dello flato di Milano, & di quella non appariva ancora alcun bifogno; poiché i Francefi tra molte difficoltà, erano ancora tratenuti nel Piemonte : quando i nemicipaffato il fiume della Sefia , foifero entrati nel ducato di Milano, allhora havere luogo l’obligo della confederatione, & in tale ca-fo dovere eifer pronte le genti della Republica. Il Fine dell’Ottavo Libro. ■ - /.'A ----- biblioteca 1. S. A. (i ! 3 1 VENEZIA