54 l’arbitrio dell’esarca, avanzò ricorso presso l’imperatore, illustrò a questi con franchezza la difficile situazione, e, affermando la incrollabile fiduciosa devozione sua e dei suoi alla sovranità imperiale, dichiarava in nome di tutti di essere pronto a sottomettersi al giudizio di questa. Le critiche condizioni politiche attuali della circoscrizione aquileiese non erano propizie. Fino a che questa era costretta a vivere in uno stato anormale, era inutile affrontare problemi, atti solo ad approfondire le discordie, ad esasperare gli animi, a indebolire le forze morali di resistenza, a tutto vantaggio dei nemici. Saggezza consigliava il rinvio di ogni esame a momenti più calmi, dopo superata la crisi e ristabilita l’unità territoriale dell’impero. Prima si combattessero e si cacciassero i nemici, poi si discuterà di religione : questa fu la proposta di Elia all’ imperatore, e questa fu anche l’implicita risposta alle minacce dell’esarca e del suo ispiratore. L’imperatore accolse il gravame e ordinò a Smaragdo di cessare dalle molestie. Questo accadeva avanti il 588, anno della morte di Elia : ma la calma ebbe breve durata. Mentre erano intensificati accordi e preparativi franco-bizantini per una ripresa delle ostilità contro i Longobardi, che pare dovessero investire anche i territori veneto-istriani prossimi alla laguna (1), la persecuzione antiscismatica si riaccese. All’ uomo era sopravvissuta l’idea : e questa continuità era manifesta nella scelta del successore, il vescovo Severo, anch’egli scismatico all’ unisono di tutti i correligionari, araldo e assertore di più tenace resistenza, che, in luogo di dissipare i sospetti, mai dileguati nella mente degli uomini politici ravennati, rinfocolò e inasprì il dissidio. La sinodo elettorale, dalla quale sorti il nome di Severo, si convertì in una sfida scismatica (2) ? oppure necessità politiche, mentre aumentava la tensione longobardo-bizantina in queste terre, esigevano misure di rigore ? oppure Pelagio e Gregorio, asso- (1) Cfr. le lettere di Romano al re franco, nelle quali si parla anche di operazioni militari lungo il confine veneto e istriano di questi anni. M. G. H., Epist., Ili, 146 sgg. Cfr. Tamassia, Longobardi cit., p. 76 sg. ; Stoppato, La chiesa cit., 120 sg. ; Cessi, Bizantini e Longobardi cit., pag. 459 sg.; Le vicende cit., p. 149 sg. ; Caggese, op. cit., pag. 106 sgg. (2) La manifesta simpatia di Paolo Diacono (Hist. Lang., Ili, 26) verso gli scismatici è assai sintomatica.