$i6 DELL' HIST'ORIA 1528 preSe molta conSolatione , & ne laudò, & ringratiò Mon-iìgnor di San Polo, esortandolo a proSeguire arditamente con profperità , che gli era prometta da tale buon principio , nella quale confidavano, che fotto gli aufpicii Suoi fi fotte non pur per acquittare Milano , ma per ricuperale™*™ re ^ regno di Napoli. Ma in Francia era fiata con granai/»/ [entità diffimo difpiacere intefa la mutatione di Genova ; onde e”/™’“ haveva il Rè mandata eipretta commiffione a Monfignor di San Polo, che innanzi ad ogni altra coSa dovette at-cbtton- tendere a ritornare nel priflino flato quella città j al Soc-mcttf la ri- COrSo della quale havenclo ricufato di andare i tre mila di tjfa. fanti, che v’erano flati deflinati , per non havere in tempo ricevute le paghe, rimaneva il Triultio in molte difficoltà , & proteflava, non effendo pretto SoccorSo , di dovere renderli. Onde le cofe della lega cominciate prima a follevarll, ricaderono tofloin molte difficoltà; peroche come era grande l’opportunità , che fi offeriva d’acqui-ftar Milano , per la recente riputatone di Pavia, & per gl’ incommodi, ne’ quali era ridotto l’ettercito del Leva, ma fopra tutto per una grande disperatone, nella quale per l’immoderate, & iniopportabili taglie impoile da’capitani, & Soldati Imperiali, fi ritrovava tutto’l popolo di Milano, prontifftmo a follevar tumulto per Scuoterti il giogo di così acerba fervitìi : coi! per tale effetto era necettario valerti di tutte le forze infieme , per poter reftringere con due campi quella grandiffima città . Et nondimeno Monfìgnor di San Polo , voltato il tuo peniìero al SoccorSo di Genova, non Solamente ricuSava d’ andar a Milano , ma faceva al Duca d’ Urbino grandiffima inflanza, perche infieme con lui, per poter tentare la cofa più Scuramente , dovette ai che non condurfia Genova con le genti de' Vinetiani. Alla qua-*u7ènZ‘. deliberatone non voleva il Senato attentire: poiché con 1' allontanare tanto le fue forze , non Solamente fi veniva a perder ogni frutto della vittoria , & a disperare il Duca di Milano ; ma fi esponeva a grandiffimi pericoli la città di Bergamo , & l’altre del loro flato . Per la qual cofa perfiitendo ciaScuno nella Sua Sentenza , fi le- va ro-