VINETIANA LIB. V. 357 corrette. Vertiva la principale difficoltà nel ritrovare ac-coinmodamento per le cofe, che d’ogni parte erano nel tempo della guerra ilate occupate ; proponendo Cefare che haveifero tutti a poifedere ciò, cheall’hora poifedevano, & defiderando i Vinetiani, che li faceife la rellitutione de luoghi ufurpati, & che ritornalfero le giuridittioni di ciafcuno nello (lato, che erano avanti la guerra. Aggiun-gevafi a quello, che voleva Celare , che per virtù di que- ‘»0. Ita nuova confederatione folfe la Republica tenuta a difendere non pur lo ilato di Milano, ma il regno di Napoli ancora generalmente contra tutti ; la qual cofa ricusavano i Vinetiani di voler fare; peroche il porfi in obli-go di havere a prendere Tarmi contra Turchi pareva pericolo tale, che ad elfo non contrapefaife la ficurtà di quella lega ; & perche il dovere mandare le fue genti da' loro itati tanto lontane , in qualunque cafo veniva più a debilitare, che per l’amicitia di Cefare non s’afficurava* no le cofe loro ; oltreche, havendo quella lega la mira a difendere gli itati di Carlo in Italia dall’otìeia de’Fran-cefi, difendendoti il ducato di Milano, iitimavati , che parimente fi folfe data Sufficiente ficurtà al regno di Na- all'amicitia poli. Portavaia conditione de’tempi, & della città, che dtlTurc*’ avanti ad ogni altro folfe ftimato il riipetto dell’ amicitia di Solimano, il quale ritrovava!} in pronto un potente efferato, per alfalire , come poi fece, l’Ungheria. Onde era prudente contiglio fuggire ogni occatione d’irritarti contra un Prencipe potentiliìmo , potendolo ufare come amico, con tingolare beneficio della città, per li molti frutti, che tragge nella pace dalle molte negotiationi di mare nel Levante. Et a quello tempo apunto, havendo la Republica mandato Pietro Zeno a Coilantinopoli, per oc-cafione de’ fuccefii di Rodi, era flato da Solimano ben ve- /’ Ambafcia-duto, & honorato , & haveva acquieteti certi primi fetni J di difcordia nata per occatione di depredationi, fatte alli confini della Dalmatia, & ottenuti ampliifimi ordini alli Sangiacchi di quei luoghi vicini, che haveflero a vicinar bene, & a trattare amichevolmente tutti i fudditi de’Vinetiani. Ma