1524 Soffietti della Hfpubl i-ca per gli apparecchi militari dtt Turco . Provìgionì de' Viuetia-ni. 372 DELL’ HISTORIA Mentre erano in quella guerra i Vinetiani occupati , fopraflavano loro d’altra parte gravi fofpetti, & pericoli, per li quali era la República aggravata di molte altre fpe* Ìe ; concioiìache in Solimano Imperatore de’Turchi fcuo-privanfi ogni giorno più alti, & ambitiofi penfieri , effer-citi numerofi, apparecchi grandi d’armate , delìderio lom-mo di gloria di guerra . Per le quali cofe convenendoli Ilare in continua gelofia dello flato , per la potenza, & ambìtione di vicino coi! formidabile , teneva la República con grandilfimi prefidii muniti i fuoi luoghi di mare, & maflimamente l’ifola di Cipro, alla quale conofcevafi afpirare molto la cupidigia di Solimano . Per fupplire dun-que a tante fpefe , fu neceiìario ricorrere a diverfe , & eftraordinarie provifioni di danari , particolarmente co’l procurare molti impresiti, & da’ particolari cittadini, & dalle città fuddite ; le quali con grandiflìma prontezza, veduto quello bilogno , offerirono ciafcuna i dieci mila, & più ducati, fecondo le forze loro . Non erano ancora a quello tempo ben terminate le difficoltà con la cafa d’ Aulirla, nè adempiuti tutti gli oblighi delie capitulationi; però venne a tale effetto aVinetia, per nome dell’ Arciduca Ferdinando, Guido dalla Torre, co’l quale fù trattato , & conchiufo, quanto era bifogno circa la reilitutio* ne de’ luoghi del Friuli . Ma rimanendo tuttavia quelli del Veronefe in maggiori difficoltà, deliberoffi, che per imporvi line , fi mandaffero da ogni parte Commiflarii a Riva di Trento; ove elfendofì gli Arciducali alquanto prima condotti, & non havendo ritrovati i Vinetiani, dopò una breve dimora fi dipartirono, & Iafciarono la cofa indecifa ; anzi fi fufeitarono nuovi impedimenti per mandare ad effetto le cole, che prima col Torre erano fiate rifolute ; in modo che con fommo difpiacere de’ Vinetiani , rimafe viva quella radice di diffenfioni tra la República & la cafa d’ Aullria . In quello tempo il Rè di Francia, non havendo per gli infelici lucceffi del fuo effercito depofli i penfieri dell’ im-prefe d’Italia, nè rimeffo niente de! fuo prillino ardore; anzi