VINETIANA LIR. III. 207 battaglia, & a voltare adietro le loro iquadre, cercando 1515 congiongerfi infieme, quelli che alla fronte, & quelli che alle fpalle del campo nemico havevano combattuto. Cofi havendo di tutte le compagnie fatto un folo fortiffimo corpo d' eifercito , con difciplina veramente maravigliofa , ritornando tutti a fuoi luoghi, & caminando in ordinanza, con molta fìcurtà fi conduifero dentro della città di Milano. Et i Francefi ri trovando fi per lunga battaglia afflitti , & fianchi ; peroche erafi dalla prima hora del giorno fin dopò il mezzodì combattuto; fenza allargarli da’ fuoi alloggiamenti, permifero a gli Svizzeri, che ritirare fi poteifero ficuramente. Maglihuomini d’arme dekll Alviano eifendofi poili a feguire alcune compagnie de' nemici, che più tardi s’ erano ritirati a gli fuoi, le cacciarono in una villa vicina, ove per ordine dell’Alviano furono tutti col ferro, & co’l fuoco diflrutti. Quefta battaglia, la quale feguì a’di 17. fettemhre, fù grandiffima, & molto fanguinofa , & per un pezzo , di varia , & incerta fortuna ; peroche con grande ardore d’ ogni parte fi venne al conflitto, & durò coli lungamente , & con tanta ferocità fù combattuto, che grandi (lima ftrage ne feguì nell’uno, & nell’altro effercito; talché la campagna per tutto coperta di corpi morti rendeva uno flrano & horribile fpettacolo . Del numero de’ morti non fi ritro- Kutnero de' va, chi con certezza 1’ affermi, tuttavia convengono tutti mcru' in queflo, che foife affai maggiore il danno de gli Svizzeri : ma dell’effercito Francefe mancarono molti huomini illuflri : Francefco Signor della Tramoglia, Imbercatio, Sanferio, Monfignor d’Ambuofa, il Conte diGhifa; & oltre quefli un figliuolo del Conte di Pitigliano, giovane d’indole egregia, il quale militava al foldo de’Vinetia-ni. Però ancoraché la vittoria rimaneffe a Francefi , fù inemo a però loro fanguinolenta, & lacrimofa, & per molto fpa-tio d’incerto fucceffo. Riputaronfi i Francefi vittoriofi, perche non erano flati cacciati de loro alloggiamenti, & eh’era in ciò riufeito vano il difegno de’nemici; anziché effendo quefli ufeiti in campagna per mantenerla con la H.Varuta.TomL O 3 for-