172 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo IV. Straordinaria impressione suscitò un’incisione in rame, che fu diffusa dovunque e anche in Spagna, rappresentante il Giudizio Finale con Carlo III tra i dannati. L’Azara s’impossessò subito della faccenda, nel perseguire la quale sperava di rialzare a Madrid il suo credito alquanto scosso.1 Clemente XIV non mancò di prendere immediati provvedimenti per impedire che l’incisione si divulgasse in Roma; si arrestarono tutti quelli che vi avevano avuto parte, la bottega del libraio tirolese che l’aveva messa in vendita fu chiusa, e il maestro del Sacro Palazzo si ebbe un fiero rimprovero per non avere usato sufficiente sorveglianza.2 Il Buontempi provvide a che queste misure fossero rese note a Madrid.3 Xaturalmente i gesuiti furono subito accusati di essere gli autori della satira, il che peraltro fu negato dai padri. 4 Perfino un uomo così appassionato come il Centomani compiangeva i poveri gesuiti, dei quali quelli espulsi dalla Spagna e da Xapoli erano minacciati della perdita dei loro assegni.5 Il Grimaldi dichiarò senz’altro che i gesuiti, senza dubbio, avevano provocato l’incisione, e che ciò faceva apparire ancora più necessaria la soppressione dell’Ordine.6 Dall’inchiesta ordinata della dottrina del Palafox sono definiti dall’* Orsini al Tanucci, 18 dicembre 1772, ancor prima della pubblicazione, come un «capo d’opera» (Archivio di Stato di Napoli, C. Farnes. 1480). Il * Centomani annunzia il 29 dicembre 1772 l’imminente uscita di quest’opera (ibid., Esteri-Roma 1221). Il Buontempi * scrive il 23 aprile 1772 al Roda che il Papa ha richiesto a Venezia la soppressione di uno scritto diretto contro il Palafox (Archivio di Simancas, Estado 688). 1 * Azara a Grimaldi, 23 aprile 1772, ibid., Estado 5068. 2 Oltre a Theiner, Hist. II 205 s., * Azara a Grimaldi, 23 aprile 1772, ibid., e * Orsini a Grimaldi, stessa data, ibid., Estado 5038. Il Bernis * scriveva il 28 aprile 1772 all’Azpuru: «... Sa Sainteté s’est étendue ensuite davantage sur la punition décernée contro le distributeur d’une estampe abominable qui a été répandue a Rome, pendant quelques jours, et qu’on croit avoir étée gravée dans la province du Bassan de l’Etat de Venise. Sa Sainteté gémit profondément des excès auxquels le fanatisme se porte dans ces tems malheureux; elle met toute sa confiance en Dieu, dans la Religion et dans l’amitié des Augustes Monarques de la Maison de France (ibid.). * Igareda a Grimaldi, 30 aprile 1772 (arresto del distributore), ibid. 3 * Buontempi a Roda, 23 aprile 1772, ibid., Estado 688. 4 * Centomani a Tanucci, 28 aprile 1772, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 1220. 5 * Centomani a Tanucci, 5 maggio 1772, ibi. 6 * « Los autores de esta sacrilega satira sin duda son los Jesuítas » (Grimaldi a Muzquiz, 16 maggio 1772, Archivio di Simancas, Estado 5068). Analogamente * Grimaldi ed Arriaga, 11 maggio 1772: « Se ha vendido publicamente y esparcido en Roma la stampa de que incluyo un exemplar: y por la carta adjunta de Don Nicolas de Azara (que me devolverá V. S. y lo que le ha escrito el Sr I)'1 Manuel de Roda) se enterara de lo que ha pasado con motivo de su publicación. No pudiendo dudarse que es obra de los Jesuitas quiere S. M. que en llegando a Roma, dé a entender al Papa y sus Ministros, que S. M. ha recivido una injuria muy grave con esta sacrilega