308 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo VI. era ripartita in circa 100.000 cattolici romani, 800.000 greci uniti a 300.000 russi scismatici. Lo sforzo principale di Caterina fu diretto a far sì che i greci uniti, che anche per conto loro avevano maggior simpatia per i russi ortodossi che non per i polacchi cattolici, rimanessero isolati, per scioglierli poi a poco a poco dal vincolo con Roma e incorporarli nella Chiesa nazionale russa.1 E riuscì nell’intento. Un piano analogo si preparava per i cattolici latini. Il numero dei cattolici latini della Russia si era talmente accresciuto negli ultimi anni, da far apparire necessario il regolamento della loro condizione religiosa. Caterina II vi attese con spirito di tolleranza e secondo i criteri della religione di Stato, mediante il manifesto del 22 luglio 1763.2 A norma di questo, i cattolici di rito latino (di rito greco non ve ne erano più) godevano di piena libertà nell’esercizio della religione, nell’edificazione di chiese e nella nomina del clero, ma non avevano facoltà di far propaganda per la loro fede nè di istituire conventi. In materia giudiziaria e amministrativa le chiese erano sottoposte all’autorità dello Stato. Per il momento tale legislazione era sufficiente. Ma quando nel 1772 circa centomila cattolici bianco-russi vennero annessi all’impero russo, si sentì il bisogno di regolare la loro gerarchia, che avrebbe dovuto inserirsi nella rigida struttura dello Stato assolutistico. In nessun caso, infatti, il governo di Pietroburgo avrebbe ammesso che quelle comunità rimanessero più a lungo sotto i loro vescovi residenti in Polonia, come dapprima fu domandato da parte delle chiese. La Russia Bianca invece, come era stata incorporata nell’impero degli zar in qualità di provincia politica a sè, così doveva almeno essere promossa a provincia religiosa a sè. Inoltre doveva contemplarsi anche un aggruppamento razionale degli imiti di quella provincia, giacché da un lato questi rappresentavano una nuova confessione nell’immenso impero, e dall’altro occorreva allentare quanto era possibile il vincolo, già alquanto rilassato che li univa ai cattolici latini.3 L’inviato russo a Varsavia, conte Saldern, persona fidata e buon conoscitore della situazione, fu incaricato di preparare un progetto di costituzione ecclesiastica della Russia Bianca. Egli assolse il suo compito con una proposta datata del 9 novembre 1772, che alla fine del mese il Consiglio russo approvò sostan- 1 Sull’agitazione segreta promossa tra questi Uniti dal vescovo scismatico di Mohilew Koninski vedi Likowski I 198 ss. s Lehtoneìj 543. 3 Numerosi Uniti preferirono tuttavia passare al rito latino (Likowski I 203 ss.), benché Clemente XIV avesse il 16 aprile 1774 rinnovato un antico divieto di Urbano Vili (del 7 febbraio 1624); vedi P. Werhun, loc. cit. 25.