La California. 387 generale dell’Ordine. Fu disposto peraltro che i missionari potessero, dopo dieci anni di attività in mezzo agli Indiani, passare alla provincia di San Diego.1 Nella California inferiore, dove i francescani erano entrati nel 1768, essi cominciarono col derogare in un punto dai metodi dei loro predecessori, i gesuiti: assunsero cioè la sola direzione religiosa dei villaggi indiani, non quella civile, la quale venne trasferita a funzionari statali. Ma quando, nel giugno, arrivò l’ispettore generale José de Galvez, egli scoprì che gl’impiegati civili dilapidavano il patrimonio delle missioni, e pertanto diede in mano ai missionari anche l’amministrazione civile. Dall’aprile 1768 al settembre 1771 i francescani contarono 1731 battesimi, tutti, salvo poche eccezioni, di Indiani. Tuttavia essi non aggiunsero che una sola stazione a quelle dei gesuiti; il progetto di fondarne subito altre cinque fu mandato a vuoto dal governatore Barri, e ben presto i francescani lasciarono addirittura la Nuova California. Il vicario generale dei domenicani, Juan Pedro de Yriarte, aveva infatti ottenuto l’8 aprile 1770 il permesso del re di aprire una missione nella California inferiore. Ai francescani del collegio Ferdinando di Messico sembrarono troppi due Ordini per la scarsa popolazione di quella regione, e con un accordo del 7 aprile 1772, ratificato il 12 maggio dal viceré Bucareli, lasciarono la California inferiore ai domenicani. Nove di questi, con un fratello laico, vi sbarcarono il 14 ottobre 1772. Essendo venuto a mancare il superiore dei francescani, la consegna formale della missione ai domenicani ebbe luogo soltanto nel maggio 1773. Nel 1800 vi erano nella California inferiore 70 domenicani in sette stazioni; nel 1834 l'amministrazione della missione fu ridata a elementi laici, sotto i quali tutto andò in rovina; gli Indiani fuggirono. I francescani, dopo aver rinunciato alla California inferiore, si recarono nella California superiore. Quello che essi vi compirono appartiene alle imprese più splendide dell’intera storia delle missioni; ma ciò si svolse soltanto durante il pontificato seguente.2 Una disposizione riferentesi in generale a tutte le missioni è contenuta nel decreto di Propaganda del 5 maggio 1774, il quale prescrive agli apostoli della fede lo studio delle lingue degli indigeni affidati alle loro cure.3 1 Breve del 9 luglio 1771, ibid. 170 ss.; la riunione delle suddette due cariche fu estesa da Pio VI a tutte le missioni francescane, ibid. 426, no. 23. 2 Z. Engelhardt, The Missions and Missionaries of California, S. I* ran-cisco 1908; The Cath. Encyclopedia III 179 s. Lemmens 252. 3 «Collectanea» 312, no. 504. Cfr. ibid. 325, no. 527 (decreti del 5 maggio 1774 e 7 marzo 1778).