354 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo Vili. bondo, incapace di uscir di casa, Pio VI pochi giorni dopo la sua ascesa al trono, la prima domenica di Quaresima del 1775.1 Poco prima della morte di Paolo, che avvenne il 18 ottobre di quell’anno, la regola fu riconfermata un’altra volta senza modificazioni da Pio VI.2 L’Ordine ebbe anche un ramo femminile, puramente contemplativo, sorto il 3 maggio 1771 colla fondazione di un monastero a Corneto.3 Clemente XIY, che aveva approvato anche la regola delle passioniste, nominò come prima superiora la duchessa Anna Maria Colonna Barberini, vedova Sforza Cesarini, la quale dopo la morte del marito si era data a una vita di devozione, e ora si ritirò interamente dal mondo.4 Accanto ai passionisti anche la Congregazione dei redentoristi si avviò al suo aspetto definitivo, il che avvenne proprio colà dove il progresso di una comunità religiosa pareva per così dire impossibile, a Napoli, il paradiso del regalismo. o. Lo spirito del Tanucci non aveva ancora perduto il dominio del mezzogiorno della penisola italiana. Quando a Parigi si trattò di mandare un ministro plenipotenziario a Napoli, il d’Aiguillon ricevette comunicazione da parte del re delle Due Sicilie6 che l’inviato francese a Napoli avrebbe dovuto essere antigesuita e antiromano. Quando Clemente XIY prese possesso del Laterano, il Tanucci ordinò al suo agente Centomani che si provvedesse sì all’arco di trionfo che i duchi di Parma e Piacenza solevano innalzare per quella circostanza, ma di dare nell’iscrizione ai duchi di Parma e Piacenza anche il titolo di duchi di Castro e Ronciglione. Un siffatto affronto ai diritti sovrani del Papa fu evitato soltanto perchè Clemente XIY si accontentò dell’arco di trionfo senza nes- tas, quam societate suppressa, eam supprimere ne vereretur ». Tuttavia questa non è che una congettura del Cordara, visto che i due s’intrattenevano a quattr’occhi. Del resto Paolo della Croce dopo l’espulsione dalla Spagna espresse l’avviso che l’Ordine si sarebbe risollevato con splendore anche maggiore. Lettera al Reali del 22 settembre 1767, Lettere, ed. Amadeo della Madre del Buon Pastore IV (1924) 21; [Boero], Osservazioni II2 239; Ana-lecta Bollandiana 1926, 462. Paolo della Croce chiamò una volta sant’Ignazio di Loyola suo amico, Lehnerd 225. Fece anche frequente uso di esercizi, ibid. 66, 70, 85, 240 ecc. 1 Ibid. 116. 2 15 settembre 1775, ibid. 117. 3 Ibid. 93 109. / 4 Breve del 3 febbraio 1771, in Theiner, Epist. 137 ss. 5 * Fuentes a Grimaldi, Fontainebleau, 26 ottobre 1771, Archivio di Simancas, Estado 4580.