380 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo Vili. vivevano più che di risparmi fatti in passato; i pochi gesuiti rimasti avevano dovuto cominciare a vendere gli arredi della chiesa per poter vivere. Invece sulla Costa dei Pescatori e a Madura, secondo era stato riferito al vicario apostolico, si trovavano ancora dodici gesuiti, ciascuno dei quali doveva provvedere fino a dodici chiese. Il vescovo di Cranganor, Salvator dos Eeys, nonostante la sua posizione disagiata non sembra aver perso coraggio. Ignorando quanto accadeva a Eoma, nella sua lettera di congratulazione al Papa per la sua elezione 1 lo prega di mandargli altri missionari, specialmente gesuiti. Una seconda volta, il 10 ottobre 1772, l’arcivescovo fa richiesta a Propaganda e al Papa stesso di altri missionari, non avendo nè gente da mandare in giro nè mezzi per mantenerla, poiché egli stesso viveva in estrema indigenza; tempo addietro il cristianesimo aveva avuto grande incremento nella sua diocesi per l’opera svolta dai missionari, ma questi facevano difetto già da molti anni.2 Clemente XIV, subito dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, cercò di provvedere, trasferendo il 5 settembre 1773 ai carmelitani scalzi le missioni gesuitiche di Madura, Karnate, Mysore e regioni vicine.3 Anche i carmelitani si trovarono a dover affrontare la diffìcile situazione esistente nel regno del Gran Mogol. La missione gesuitica che si trovava colà era interamente rovinata, non si trovavano preti indigeni per gli « innumerevoli cristiani » del paese, giacché i gesuiti avevano scrupolo a conferire gli ordini a Indiani, eccetto che nel Malabar. Si comprende quindi come apparisse necessario un profondo rinnovamento della missione carmelitana.4 Nella missione di Cocincina fin dai tempi di Benedetto XIV le contese scoppiate tra i vari Ordini religiosi avevano reso necessario l’invio di un visitatore coll’incarico di delimitare i rispettivi distretti delle missioni. Ma ciò non impedì nuovi dissensi. Un nuovo visitatore, il francescano Giuliano della Madre di Dio, ingiunse ancora una volta a tutti i missionari di non invadere i distretti di altri Ordini.5 Sotto Clemente XIV le cose s’inasprirono 1 * 26 ottobre 1770, ibid., no. 27. a * Ibid. 1772-1773, Scritt. rii. Congr. 33, no. 19. 3 * Il segretario di Propaganda al generale dei carmelitani, 9 settembre 1773, ibid., no. 27. 1 * Ildefonso della Presentazione di Maria al segretario di Propaganda, Vienna, 28 marzo 1771, ibid. 1769-1771, Scritt. rif. Congr. 32. «La missione dei gesuiti ad Agra si può dire finita, stante che era sostenuta dai PP. Gesuiti di Goa ». * Il prefetto della missione del Tibet, Giuseppe da Rovato, Patna, 29 dicembre 1769, ibid. 6 * Ordine « datum in oratorio S. Francisci Raygon » il 15 ottobre 1769 ibid. no. 28. * Pastorale del 2 novembre 1769, ibid., no. 30. * Lettera a Denis Boiret per le contese coi preti del Seminario, 19 novembre 1769, ibid., no. 31. * Lettera a Propaganda, Macao, 29 novembre 1770, ibid., no. 32.