Supplica di Ricci alla congregazione cardinalizia. 255 sto che il motivo non era quello di alcun delitto commesso, il Eicci volle fare una supplica alla congregazione cardinalizia. Non gli fu tuttavia concesso di scriverla, ma soltanto di dettarla. In1 essa egli rilevava la propria innocenza, chiaramente emersa dal processo, la propria età di 72 anni, le proprie condizioni di salute, e finalmente notava che non pareva conveniente trattenerlo in carcere soltanto in base al sospetto che egli volesse ricostituire l’Ordine. Il quale sospetto era senza fondamento, non avendo egli mai intrapreso nulla contro l’Autorità suprema ed essendo un tentativo di ricostituzione altrettanto impossibile quanto senza scopo: impossibile, perchè tutti i beni della Società erano stati messi sotto sequestro e tutti i sovrani avevano accettato il Breve di soppressione; senza scopo, perchè il Papa era contrario. Il suo unico desiderio era di poter finire i suoi giorni in pace. Su questa supplica fu presa questa sola decisione: « Si prende provvidenza ». La cosa rimase in sospeso per otto mesi, finché nel settembre Clemente XIY mori.2 Nell’ottobre il Eicci rivolse una nuova supplica alla congregazione cardinalizia.8 II nuovo papa Pio VI avrebbe voluto mettere in libertà il Eicci, ma il Mofiino vi si oppose a tutta forza, poiché comprendeva chiaramente che se l’ex-generale fosse stato pubblicamente riconosciuto innocente e scarcerato, ciò avrebbe significato la condanna assoluta della soppressione. Il Mofiino riuscì a far proseguire il processo; ma poiché da esso risultò l’innocenza degli assistenti Montes e Gusmào, costoro, in considerazione della loro età avanzata, furono messi in libertà; dovettero tuttavia giurare di mantenere il silenzio più assoluto sulla loro cattività.4 A ciò, come ad alcune piccole mitigazioni della condizione del Eicci concesse da Pio VI, il Monino non potè opporsi, ma la tormentosa prigionia, che andava logorando le forze del vegliardo, continuò ancora.5 Avendo Pio VI fatto la proposta di confinare il Eicci nel suo luogo di nascita, Carlo III raccomandò prudenza e fece menzione di una lettera della regina di Portogallo, secondo la quale colà si sarebbe temuta la ricostituzione dell’Ordine dei gesuiti.0 Del che, come dichiarò Pio VI, non era nemmeno il caso di parlare. 1 II testo della * supplica, che il Murr (loc. cit., 268 s.) riporta soltanto a memoria, si trova nell’ Archivio segreto pontificio, Regolari, Gesuiti VI. 2 Murr 268. Il 4 dicembre 1773 il Tiepolo * aveva riferito al doge: « I detenuti in Castel Sant’Angelo hanno presentato supplica, finora senza effetto ». 3 * Ricci alla Congregazione cardinalizia, ottobre 1774, loc. cit. Regolari, Gesuiti VI. 4 Danvila y Collado III 566. 5 Duhr, Ricci 87. 6 Danvila y Collado, loc. cit.