L’opera dei bollandisti. 280 rente di 500 fiorini, ma il Kaunitz non volle concedere se non quanto fosse strettamente necessario, sicché essa fu ridotta, in proporzione dell’età, a una somma tra i 450 e i 200 fiorini.1 Il valore dei beni produttivi dei gesuiti fu calcolato dal comitato a 10 milioni e mezzo di fiorini.2 La vendita all’asta del mobilio fruttò 920.198 fiorini.3 L’argento delle chiese, valutato 478.689 fiorini, fu in parte regalato ad altre chiese (42.333 fiorini), ma in gran parte venduto (389.150 fiorini). 4 I quadri avevano un valore d’inventario di 118.008 fiorini. Circa trenta dei più pregevoli (tra cui capolavori di Rubens, Van Dyck, Breughel, De Crayer) emigrarono per la maggior parte nelle gallerie imperiali di Vienna.6 I libri esistenti in tutte le biblioteche gesuitiche ammontavano a 500.000 volumi, tre quarti dei quali furono venduti a peso di carta, come inutile fardello teologico. 6 Mentre nel 1780 l’amministrazione presentava un avanzo di 8000 fiorini, nel 1792 si dovette constatare un disavanzo di 83.000 fiorini. Coll’irrompere dell’esercito rivoluzionario francese il danaro dei gesuiti scomparve insieme col dominio austriaco.7 Coll’abolizione dell’Ordine parve esser messa in forse anche la continuazione dell’opera dei bollandisti. Dapprima la commissione per la soppressione pensò di far proseguire la grande impresa da laici dell’Accademia, ma il Kaunitz volle che vi si adibissero gli antichi collaboratori. 8 Essi furono lasciati per il momento nella loro sede, la casa professa di Anversa. Ma nel 1775 fu significato loro di sgombrare i locali, essendo stato l’edificio destinato a scuola di guerra. Gli sforzi del dotto nunzio Garainpi9 fecero sì che nel 1778 si venisse a un nuovo ordinamento. L’imperatrice assegnò per residenza ai bollandisti l’abbazia di Cauden-berg a Bruxelles e 800 fiorini annui a ciascun collaboratore, sicché nel 1780 potè uscire il 51° volume dell’opera. Quando nel 1 Ibid. Ili s. 2 Ibid. 134. 3 Ibid. 143. 1 Salvo che nella diocesi di Malines, non furono tolte le reliquie dai reli-quari prima di venderli (ibid. 138 s.). 5 Ibid. 139 ss. 6 « Rapport de Gerard à Charles de Lorraine », 17 gennaio 1779, ibid. p. 141 s. 7 Ibid. 145 s. 8 Ibid. 161 s. 9 * Garampi a Pallavicini, 11 luglio 1776, Nunziat. di Germania 395, loc. cit.; ibid. * altri documenti sullo stesso argomento. A Roma si fu estremamente lieti quando finalmente parve assicurata la continuazione dell’opera. * Pallavicini a Garampi, 27 dicembre 1776, Nunziat. di Vienna 665, loc. cit. Cfr. * Pallavicini a Garampi, 22 giugno, 27 luglio e 28 settembre 1776, ibid. 665 666; 1’ * arcivescovo Beaumont a un corrispondente ignoto, 28 giugno 1778, Nunziat. di Colonia 194. Pìstok, Storia dei Papi, XVI. 2. 19