Ripresa delle relazioni diplomatiche col Portogallo. 87 Il mondo intero rimase altamente stupito di un tale risultato.1 Come esso fosse stato raggiunto rimase ignoto per diverso tempo, a cagione del rigido segreto in cui si erano svolte le trattative: 10 stesso ambasciatore di Spagna Azpuru, che le sue spie tenevano di solito ottimamente informato, scriveva il 30 novembre 1769 di non essere ancora riuscito a sollevare il velo del mistero.2 Soltanto il concistoro segreto del 18 dicembre 1769 portò un po’ più di luce, avendo in esso il Papa annunziato la nomina di un cardinale « in petto »,3 ed essendosi saputo che costui era il fratello del Pombal, Paulo Carvalho. Quanto caro costasse questo pegno di pace risulta dal giudizio del cardinale Pacca sul nuovo eletto, peggiore perfino del fratello, dal quale si era lasciato imporre ogni cosa, perfino l’assassinio giudiziario del Malagrida.4 Ulteriori concessioni vennero offerte al governo portoghese. Nel Breve col quale Clemente XIV ringraziava il re per il gradimento della nomina a nunzio del Conti è contenuta l’assicurazione che 11 Papa gli avrebbe dato, nella nota questione (quella dei gesuiti), le medesime prove di buona volontà che al re di Spagna. Un’allusione simile si trova nella lettera di ringraziamento del Papa al Pombal, recante la stessa data, nella quale il ministro è indicato come il restauratore della pace, che si spera sia per essere duratura.5 Queste parole non erano ancora state scritte, che già si erano svolti a Lisbona degli avvenimenti che rischiarono di mettere in pericolo la riconciliazione. Il 3 dicembre 1769 aveva avuto luogo un attentato contro il re. Immediatamente e senza ombra di prova i gesuiti furono designati quali istigatori del delitto. Ai nemici dei gesuiti si unì senz’altro l’Almada, unitamente agli inviati borbonici,6 rimettendo un memoriale nel quale chiedeva la soppressione di un Ordine così pericoloso.7 Clemente XIV si recò il 15 gennaio a S. Antonio dei Portoghesi, la chiesa nazionale del Portogallo, a ringraziare Iddio per la salvezza del re, mandò a questo una lettera particolare di congratulazione e il 18 gennaio, festa della Cattedra di Pietro, fece celebrare un solenne Te Deurn in S. Pietro. Il 29, in un’allocuzione tenuta in concistoro ai cardinali riuniti, espresse il suo orrore per l’attentato e la sua gioia per il mantenimento della preziosa 1 El espiriti/ de Azara I 369 ss. 2 * Azpuru a Grimaldi, 30 novembre 1769, loc. cit. 3 Novaes XV 176. 4 Pacca, Notizie 68; Duhr, Pombal 131. Il testo di ambedue i documenti, datati 10 dicembre 1769, in Colleccào' HI 72 s. " Gomez 239 s. Cfr. più innanzi Cap. III, * Relazioni dell’Azpuru dell’11 e 18 febbraio 1770; al secondo di questi e allegata copia del memoriale dell’Almada. Archivio dell’Amba-sciata di Spagna a Roma.