Giuseppe II e i gesuiti. 17 rovina. L’imperatore avrebbe risposto, tra l’ironico e il severo: « Non vi è motivo di preghiera da parte vostra. Procurate che sia eletto un Papa ben disposto verso di voi, e tutto andrà bene. Ma se invece è eletto un Papa che vi sia sfavorevole e voglia distruggervi, che posso farci io ? Non insegnate e predicate voi forse pubblicamente che il Papa è infallibile e che possiede il supremo potere sulla terra ? ».* Quando l’imperatore andò nuovamente a S. Pietro, il lunedi dell’Angelo 27 marzo, espresse il desiderio di vedere alcuni cardinali arrivati di recente, soprattutto Bernis e Sersale. Al primo rivolse dei complimenti, poiché lo riteneva l’iniziatore della fausta alleanza tra Francia e Spagna.2 Al secondo, sul conto del quale si era espresso favorevolmente poco tempo prima a Bologna,3 avrebbe detto, alludendo alla sua preconizzata elezione, che gli sembrava di scorgere sul suo volto un riflesso della grazia dello Spirito Santo.4 Ma secondo un’altra versione si sarebbe espresso con molto maggiore semplicità, e avrebbe detto soltanto: « Vado ora a Napoli, dove porterò la notizia che Vostra Eminenza non tornerà più ». 5 Caratteristico per la disposizione d’animo del giovane monarca è che egli aveva dichiarato al suo confessore, nel prender congedo da lui prima di partire per l’Italia, che il nuovo papa avrebbe soppresso la Compagnia di Gesù: quanto a lui, sarebbe rimasto neutrale in questa faccenda.6 Fin dal 2 gennaio 1769 il nunzio Visconti aveva riferito al cardinale Segretario di stato che l’imperatore appariva poco favorevole ai gesuiti. Egli avrebbe dato questo consiglio al gesuita Parhamer: « Sarebbe molto meglio, padre, se voialtri gesuiti pensaste in tempo a sciogliere da voi il vostro Ordine, perchè non sopravviverete certo al prossimo conclave, e sarete costretti a forza a ciò che potreste anticipare ora in maniera opportuna e onorevole per voi ».7 1 I. C. Cordarae, de profectione Pii VI ad aulam Vindobonensem eiusque causis atque exitu, ed. Boero (1855). II passo è ristampato anche in [Boero], Osservazioni II2 236 s. 2 * Bemis a Choiseul, 30 marzo (minuta), in possesso dei gesuiti, De suppressione, d. 3 * Zambeccari a Grimaldi, 18 marzo, Archivio di Simancas. Estado 4734. * «... a Sersale, con gracia le decia, que veia en su sembiante un non sé qué de gracia del Espíritu Santo». Azara a Roda, 30 marzo, in El espíritu de Azara I 249. 5 Buonamici, 29 marzo 1769, loc. cit. 303. * « Al Card. Sersale augurò di non dover tornare in Napoli » (Orsini a Tanucci, 28 marzo, Archivio di Stato di Napoli, C. Fames. 1504). 6 Arneth, Maria Theresia IX 38; * Silva a Garampi, 27 marzo, Nun-ziat. di Germania 389, Archivio segreto pontificio. 5 * Visconti a Torrigiani, 2 gennaio. Cifra, ibid. 392. Pastor, Storia dei Papi, XVII, 2. 2