Giudizi sul governo di Clemente XIV. 415 Museo Vaticano in un promovimento del paganesimo. Ma le lagnanze sul suo sistema di governo, che sono state mosse da numerosi altri contemporanei, tra i quali anche il Bernis, sono pienamente giustificate. Il Brunati dice che i ministri non potevano ottenere udienza che a stento, e appena si presentavano il Papa non lasciava loro il tempo di parlare, ma dovevano lasciare le loro richieste in memoriali scritti, che poi erano consegnati al Buontempi. Con tale sistema, seguita il Brunati, sarebbero stati necessari ministri idonei, dei quali il Papa avesse potuto fidarsi e ai quali avesse potuto affidare gli affari. Accadeva invece l’opposto. Il Segretario di stato, Pallavicini, era talmente insignificante che il Papa non aveva per lui alcuna considerazione; ma Clemente non si fidava nemmeno di alcun altro ministro, e non teneva il menomo conto dell’intero Collegio dei cardinali. Ogni decisione era rimessa all’onnipotente e dispotico Buontempi. Affinchè costui potesse dominare indisturbato, era stato introdotto il sistema di far decidere immediatamente, con rescritti della Segreteria dei memoriali, tutti quanti gli affari, anche quelli che avrebbero dovuto andare alla congregazione del Concilio o a quella dei Vescovi, o al Vicariato, o alla Penitenzieria.1 Anche la pittura, non meno fosca, che il Brunati fa del governo dello Stato della Chiesa risponde a verità. Un amico del Buontempi, Nicola Bischi, aveva il dominio illimitato dell’approvvigionamento di Roma e del commercio dei grani. I capi delle relative amministrazioni erano tali soltanto di nome.2 Si calcolò che per le mani del Bischi fosse passato un milione di scudi, mentre un chirografo del Papa lo autorizzava a renderne conto soltanto all’ingrosso. Secondo il Brunati, il Bischi avrebbe anche impedito la nomina di nuovi cardinali, in modo particolare quella del De Vecchi che era stato già preso in seria considerazione, per timore che scoprisse la sua amministrazione disonesta. Del duro trattamento dei gesuiti incarcerati a Castel Sant’Angelo il Brunati, d’accordo con altri testimoni, attribuisce la responsabilità all’Al-fani, il quale avrebbe goduto di tale influenza presso il Papa, che le decisioni erano prese da lui, e non dalla congregazione cardinalizia.3 1 Lamenti del Brunati perchè il Buontempi tiene segregato il Papa nelle * relazioni del 6, 13 e 20 agosto 1774, Archivio di Stato di Vienna. 2 II cattivo approvvigionamento di grano da parte del Bischi provocò tumulti popolari, per esempio a Marino. Cfr. * Centomani a Tanucci, 6 e 9 ottobre 1772, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 1221 e * Monino a Grimaldi, 22 ottobre 1772, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma. - Su riduzioni di gabelle cfr. la ’relazione del 31 maggio 1769, Archivio di Stato di Vienna. 3 Appendice no. 12. Il Bischi, il quale ricevette più tardi dalla Spagna una pensione mensile di 125 scudi (* Grimaldi a Nicola Bischi, 14 ottobre 1778,