38 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo I. a nessun altro che all’inviato francese. Tuttavia le notizie quotidiane1 che l’Orsini gli trasmetteva sulle votazioni erano da lui mandate al gabinetto spagnolo.2 Dalla parte contraria non si hanno che scarse informazioni, il che presenta per lo storico lo svantaggio di doversi attenere per intero alle relazioni unilaterali del partito borbonico. Non essendo osservati dal Bernis nè dall’Orsini il segreto e la prescritta segregazione dal mondo esterno, i governi avevano agevolmente la possibilità di conoscere le votazioni e di influire su esse. Invero per le prime settimane del conclave ciò non aveva che scarso interesse, giacché l’elezione definitiva non poteva aver luogo prima dell’arrivo degli spagnoli, alla fine di aprile. Pino a quel momento, ai cardinali non rimaneva che di assicurarsi, per mezzo di votazioni fittizie, delle probabilità dei singoli membri del Sacro Collegio, sicché all’arrivo degli spagnoli avrebbe potuto concludersi ciò che era stato ordito prima della loro venuta. Prima ancora che il conclave si riunisse, l’agente napoletano Centomani aveva affermato che la scelta avrebbe potuto cadere sul cardinale Flavio Chigi, il quale, insieme con tutta la sua famiglia, sarebbe stato « terziario » dei gesuiti.3 A metà febbraio si diffuse la voce che il partito Bezzonico aveva l’intenzione di procedere subito alla sua elezione, ancora prima dell’arrivo dei cardinali stranieri, e il popolo si aspettava di vederlo papa il sabato 19 o la domenica 20 febbraio.4 Il Chigi era in realtà un degno sacerdote di condotta esemplare e di grande mansuetudine. Nell’ultimo conclave non aveva votato a favore di Clemente XIII. Ma il gran numero dei suoi parenti nelle famiglie Sora, Albani e Bracciano lo rendeva poco raccomandabile. Al partito borbonico non piaceva che egli fosse imbevuto dei principii della Curia romana e interamente devoto ai gesuiti. Anche secondo l’Orsini egli sarebbe stato unito di stretta amicizia coll’Ordine.5 Il Roda lo aveva indicato come inadatto;6 l’ambasciatore francese era pieno delle più forti prevenzioni contro di lui.7 La corte di Madrid non poteva dunque mancare di dargli l’esclusiva. Tuttavia il timore che ve- 1 * Azpuru a Grimaldi, 23 febbraio, ibid. 2 * Lo stesso allo stesso, 9 marzo, ibid., Registro 108. 3 * Centomani a Tanucci, 7 febbraio, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 1216. 4 * Erizzo al doge di Venezia, 18 febbraio, Archivio di Stato di Venezia, Ambasciatore Roma 288. * * Aubeterre a Choiseul, 6 febbraio, Archivio di Simancas, Estado 5012; cfr. Theiner, Hist. I 180; * Orsini a Grimaldi, 6 febbraio, Ar -ehivio di Simancas, Estado 5012. 6 * A Grimaldi, 23 febbraio, ibid. 5 Cfr. nota 6.