142 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo III. disse che soltanto più tardi avrebbe potuto spiegare i motivi dell’indugio del motuproprio; e di volere « che il lampo di poco preceda il tuono ed il fulmine danneggi solo dove noi lo indirizzeremo e non altrove ».1 Lo Choiseul, per quanto anch’egli malcontento dell’indugio della questione, non approvava affatto che il Bernis uscisse dalla sua parte passiva.2 II 3 luglio diede al cardinale le più precise istruzioni di non compiere alcun passo nè a voce nè in iscritto senza che ne fosse giunto l’ordine preventivo da parte del re di Spagna.3 Finalmente, a metà luglio, il Bernis venne in chiaro del punto di vista di Madrid: egli scoprì che Carlo III era stato indotto dal suo confessore Osma a concedere al Papa il tempo richiesto. Osma sperava di ottenere a questo modo la canonizzazione di Maria de Agreda e la definizione del dogma della Immacolata Concezione. Per quanto lo Choiseul non condividesse affatto questi scopi del confessore, tuttavia il 30 luglio confermò il proprio ordine del principio del mese.4 Al Bernis non rimaneva che obbedire. Il 27 luglio aveva scritto che bisognava armarsi di pazienza e non intimorire uno spirito pauroso, che era stato frate per quarant’anni e non sapeva esser sovrano.5 Ma presto tornò ad essere inquieto, perchè a Roma si sparse la notizia che Carlo III, confermato nei suoi scrupoli dal proprio confessore, non avrebbe dato il colpo di grazia ai gesuiti. Il Papa si sarebbe messo d’accordo col confessore, e la conclusione sarebbe stata che il re di Spagna avrebbe ritirato la richiesta della soppre-sione. In siffatte circostanze il Bernis era di avviso che se nulla fosse avvenuto dopo decorso il termine concesso dalla Spagna, si doA'esse intervenire energicamente; se ciò non fosse avvenuto da parte della Spagna, avrebbe potuto farlo la Francia, per conservare Avignone.6 1 * Orsini a Tanucci, 3 luglio 1770, Archivio di Stato di N apoli, Esteri -Roma 298/1043. Il 6 luglio 1770 1’* Orsini informava il Tanucci dei « misteriosi detti e passi del Papa che ha già sul tavolino un minutissimo dettaglio di tutti gli effetti e somministrazioni che hanno i Gesuiti nello Stato pontificio ». 2 L’* Orsini informava il Tanucci il 5 giugno 1770 che il Bernis nella conferenza degli ambasciatori del giorno innanzi aveva comunicato un dispaccio da Versailles « sulla dilazione veramente eccessiva della soppressione dei Gesuiti ». Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 297/1042. Lo stesso Orsini, in una * lettera al Tanucci del 12 giugno 1770, afferma che bisogna lasciar tempo a Clemente XIV « come sovrano e come Papa »; il 19 giugno * scrive: « Il Papa sa bene ciò che promise in iscritto al Re Cattolico, inutile di dimandare; Marefoschi dice che seguirà la soppressione ». Ibid. 3 Tiieiner, Hist. I 550. 4 Masson 164 ss. 5 Tiieiner, Ilisl. I 552. 6 Relazione del 1° agosto 1770, in Masson 165.