Disposizioni sui beni dei gesuiti in Italia. 251 allora in poi dominarono il Corsini e lo Zelada, che il Moñino indicava come i più adatti a sgominare interamente il gesuitismo.1 Anche Carlo III era pienamente soddisfatto dello Zelada, che a Eoma era chiamato « il cardinale alla moda ».2 La congregazione cardinalizia si trovò messa nel più grave imbarazzo dal fatto che il governo portoghese ricusava ogni contributo per il mantenimento dei gesuiti portoghesi espulsi residenti nello Stato della Chiesa. Ye ne erano ancora 700,3 e il loro mantenimento gravava annualmente sulla Camera Apostolica per 60.000 franchi, 4 il che era risentito tanto più dolorosamente inquanto anche il nuovo ordinamento degli studi importava spese ingenti.5 Mentre l’Alfani tendeva l’occhio ai beni dei gesuiti in Inghilterra,6 la congregazione tentò di assicurarsi i beni dei gesuiti in Italia. Col consenso del Papa essa stabilì che le rendite di questi non avrebbero potuto essere impiegate a scopi di beneficenza se non dopo la morte degli ex-gesuiti italiani e portoghesi.7 Ma tale disposizione in molti casi venne troppo tardi, avendo già i preposti alla Camera Apostolica appaltato non di rado i migliori possedimenti ai suoi favoriti.8 Inoltre in Toscana, a Genova e a Ragusa sorsero conflitti coi governi locali.9 Il governo spagnolo, coll’invio del commissario Coronel, venne ad un accordo con Clemente XIY intorno agli assegni da corrispondersi agli ex-gesuiti spagnoli residenti nello Stato della Chiesa;10 tuttavia esso invigilò strettamente la condotta di questi11 e provvide rigorosamente a che essi rimanessero dispersi e separati,12 1 * Monino a Grimaldi, 6 gennaio 1774 osservando ohe i gesuiti non avrebbero dato pace « mientras existan sus cenizas », Archivio della Ambasciata di Spagna a Roma. Analogamente si esprime il Monino in un’altra * lettera del 6 giugno 1774, nella quale indica lo Zelada e il Corsini come « los mas fuertes para desarraigar el tronco del arbol en todas partes ». Archivio di Simancas, Estado 4986. 2 Danvila t Collado III 560. 3 * Centomani a Tanucci, 19 ottobre 1773, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 1223; * Tiepolo al doge, 18 dicembre 1773 e 2 aprile 1774, Archivio di Stato di Venezia; * Orsini a Tanucci, 21 gennaio 1774, loc. cit., Esteri-Roma 313/1058. 4 Theiner, Ilist. II 382. 5 * Tiepolo al doge, 4 dicembre 1773, loc. cit. 6 * Alfani a Macedonio, 1° ottobre 1773, Archivio segreto pontificio, Regolari, Gesuiti II. 7 * Ordinanze della Congregazione del 9 dicembre (ibid.) e del 19 dicembre 1773, Archivio di Stato di Napoli, C. Farnes. 1481. 8 * Centomani a Tanucci, 24 dicembre 1773, loc. cit. 9 * Tiepolo al doge, 29 gennaio 1774; loc. cit. 10 Danvila t Collado III 537. 11 * Monino a Laforcada, 18 novembre 1773 e * risposta di questo, 11 dicembre 1773, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma. 12 * Relazione dei tre commissari al Monino, da Faenza, 15 gennaio 1774, ibid.