Giuseppe II a Roma. 15 Il giorno successivo al suo arrivo l’imperatore, accompagnato dal fratello, visitò il conclave, dove fu ricevuto da tutti i cardinali presenti. Quando, all’ingresso, egli fece atto di deporre la spada, 10 Stoppani gli disse che poteva tenerla, nella sua qualità di protettore della Chiesa. Guidato da alcuni principi della Chiesa, la coppia imperiale visitò le cappelle Paolina e Sistina e si fece dare ampie spiegazioni sulla procedura dell’elezione e sul modo della proclamazione del nuovo Papa.1 Nella conversazione che segui Giuseppe II trattò i cardinali con ostentata cortesia e s’informò,, quanto tempo ancora pensassero di rimanere in conclave. Quando gli fu risposto che l’ultimo conclave era durato due mesi, e il penultimo sei, egli osservò che, se si fosse eletto un nuovo Benedetto XIV, perfino un anno non sarebbe stato di troppo. Alla preghiera rivoltagli da alcuni cardinali, di voler prendere la Chiesa e il suo futuro capo sotto la sua protezione, replicò: « A questo potete provvedere voi meglio di me eleggendo un uomo che sappia comprendere il ne quid nimis e non conduca le cose agli estremi ». 11 Papa, soggiunse, il quale sul terreno spirituale è infallibile e possiede la pienezza del potere, non dovrebbe ambire di estendere tale potere al dominio temporale di altri stati, e specialmente nei confronti dei principi dovrebbe saperlo esercitare col dovuto riguardo e nella maniera più conveniente.2 Di gran lunga più importante fu il colloquio avuto dal sovrano coll’ambasciatore francese Aubeterre: argomenti principali ne furono l’alleanza colla Francia, Roma, i gesuiti. A proposito di questi ultimi il sovrano dichiarò che sua madre, essendo molto religiosa, non avrebbe fatto alcun passo per provocarne la soppressione, ma avrebbe rimesso ogni cosa alla decisione della Chiesa; d’altra parte, non solo non si sarebbe opposta alla soppressione, ma l’avrebbe salutata con gioia. Egli stesso non la pensava altrimenti. Pareva essere pienamente convinto dei delitti politici commessi dall’Ordine, specialmente in Spagna.3 L’Aubeterre affer- rappresenta il cortile del palazzo Doria trasformato dall’architetto Nicoletto-in sala da ballo in onore di Giuseppe II. Il Papa si fece fare una copia del ritratto dei due principi eseguito dal Batoni (* Kaunitz a Colloredo, 14 luglio 1769, Archivio di Stato di Vienna). 1 « Instrumentum », in Theiner, Epist. 340 ss.; * Orsini a 'fanucci, 17 marzo, Archivio di Stato di Napoli, C. Farnes. 1504; Theiner, Hist. I 204 s.; *« Foglio di Nuove», 17 marzo, loc. cit.; * Brunati a Colloredo, 18 marzo, Archivio di Stato di Vienna; * Albani a Colloredo, 15 e 18 marzo, ibid.; Buonamici, 18 marzo, in Arch. stor. Hai.„ 5a serie, XX 298. 2 Orsini a Tanucci, 17 marzo 1769, presso Theiner, Hist. I 205; Azara a Roda, 23 marzo 1769, El espiritu de Azara I 242 ss. 3 Tuttavia i giudizi sui gesuiti espressi dall’imperatore al conte Papini e a monsignor Garampi fanno apparire problematica l’autenticità formale di queste dichiarazioni. Cfr. Dengel, loc. cit. 43, 77 ss.