246 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo V. Da parte della Spagna l’interesse capitale era per un procedimento energico contro il Eicci, per mezzo del quale si sarebbe dovuta produrre nell’opinione pubblica la convinzione che la richiesta dei Borboni per la soppressione dell’Ordine era stata giustificata dalla grave condotta del suo capo.1 Il Eicci era accusato di avere stornato grosse somme di danaro e oggetti preziosi. 2 Ohe l’infelice ex-generale non avrebbe mai più riacquistato la libertà, almeno finche vivesse Clemente XIV, era opinione generale a Eoma a metà settembre.3 Nel frattempo cominciò la spartizione degli oggetti preziosi e dei quadri posseduti dai gesuiti, e in essa si provvide non solo al Vaticano e al suo Museo Sacro, ma anche ai cardinali delle congregazioni.4 Anche il vino di Tokay del Eicci, per il quale lo Zelada e il Corsini mostravano un particolare interesse, fu diviso tra le due Eminenze, ma l’Alfani ne trattenne una parte per il segretario Macedonio.5 L’ambasciatore Tiepolo riferisce che questi regali ebbero luogo per ordine espresso del Papa, per spronare a sempre maggiore zelo i cardinali della congregazione.6 II che era tuttavia superfluo: il 23 settembre la congregazione aveva deciso, per misura di sicurezza, di rinchiudere il Eicci in Castel Sant’Angelo.7 L’ordine fu eseguito 1 Carayon, Ricci 100 s. 2 * Pallavicini a Branciforte, 15 settembre 1773: « Sentii che nel banco di uno di codesti commercianti trovinsi 100.000 zecchini fattivi passare da questo abbate Eicci, durante il suo generalato, ed anche una cassetta di medaglie d’oro e di altre insigni qualità del Museo Chircheriano: quando sussista l’esistenza dei primi, grato mi sarebbe il sapere di quale spettanza appariscano ». * Lo stesso allo stesso, 25 settembre 1773, ringraziandolo per le notizie su frequenti trasferimenti a Firenze di danaro dei gesuiti. Nunziat. di Firenze, Archivio segreto pontificio. 3 * Monino a Grimaldi, 16 settembre 1773, Archivio di Simanca s , Estado 5048. * * Tiepolo al doge, 18 settembre 1773, loc. cit.; * Alfani a Macedonio, 24 settembre 1773, Archivio segreto pontificio, Regolari, Gesuiti I. 5 * Alfani a Macedonio, 25 settembre 1773 (ibid.): l’ottimo tokay del padre Ricci, di cui facevano ricerca il Corsini e lo Zelada, è stato trovato e distribuito « a tutti gli E1»' componenti la S. C. e ne ò conservata la nota pel degnissimo Segretario: che ne dice Monsignore Venmo ? Ò fatto male o bene ? Certo è che tutti ne anno marcato in voce ed in scritto un singolarissimo gradimento ». Ai prefetto dei riti Marefoschi fu assegnata « la rarissima serie di posizioni di canonizati, che era nella casa di S. Andrea », ma fu"messo da parte per il Papa tutto ciò che si riferiva alla causa del Palafox. 8 * « Onde animarle sempre 'più. alla continuazione di un’opera che sommamente interessa le sue [del Papa] cure e sollecitudini ». Tiepolo al doge, 23 settembre 1773, loc. cit. L’* ordine impartito all’Alfani dal Macedonio in nome del Papa il 14 settembre relativamente alla divisione degli oggetti dei gesuiti si trova nell’ Archivio segreto pontificio, Regolari, Gesuiti IV. 7 * « Per motivo di più gran sicurezza » scrive l’Alfani al Macedonio il 24 settembre 1773; ibid., Regolari, Gesuiti I.