446 Appendice. che i Gesuiti non si volevano più ricevere da verini Principe Cattolico, ma che S. Stà aveva il mezzo di sortir d’imbarazzo, e contentare i Pirincipi Ortodossi, suprimendo la detta Compagnia. Il Sig. Marchese Grimaldi mi rispose anche più apertamente, dicendo che la Corte di Napoli, ferma nella risoluzione di non volere i Gesuiti ne’ suoi Regni, istruita da quanto era succeduto a questa di Spagna, non voleva trovarsi nello stesso imbarazzo... Infine mi soggiunse: Monsignor, il fuoco è accercato; le Corti hanno preso questa massima di voler supressa questa Società; se il St0 Padre non piglia questa risoluzione, assicuri pure la sua Corte che si andra più avanti, e le perdite nel temporale dello Stato Pontificio saranno inevitabili. Se S. Stà contentasse le Corti Cattoliche colla suppressione de’ Gesuiti potrà riparare le perdite fatte ed impedire nuove perdite... Già ebbi l’onore di riferire a V. Ema che il Sr Ambtor di Portogallo mi aveva detto che soppressa la Cla di Gesù, la sua Corte sarebbe ritornata in corrispondenza colla St!1 Sede. Essendo ora tutte queste Corti di accordo nella massima d’impiegare ogni mezzo per indurre il Papa ad un tal passo, è troppo naturale, che adesso il Portogallo non verrà ad un tale accomodamento, se prima non precede suppressione, e senza il consentimento delle altri Corti che fanno corpo contro lai Compagnia. Archivio segreto pontificio, Nunziat. di Spagna 304. Copia. nell’A rchivio di Simancas, Gracia y Justicia 767. g) Grimaldi a Choiscul. 2 agosto 1768. Quant aux conditions pour un accommodement, nous regardons ici comme la plus essentielle celle de l’extinction de la Compagnie. Prélats et jurisconsults, tous, unanimement, ne cessent de représenter au Roi qu’on n’aura jamais la paix dans la Religion et dans l’Etat, tant que cet Ordre subsistera dans quelque coin du monde, parce que les sectateurs de leurs maximes animés par l’espérance de les voir rentrer dans le pays d’où ils ont été expulsée, remueront toujours les esprits et exciteront des dissensions préjudiciables à l’Eglise et au gouvernement. Partant de ce principe, nous pensons qu’il ne suffit pas de se borner à seconder la demande du Portugal à ce sujet, mais qu’il convient de l’avoir en vue pour première condition de notre accommodement avec Rome. Il est vrai qu’il y a peu d’espérance de l’obtenir du Pape présent, mais d’un autre côté, l’envie qu’on a à Rome, et qu’on doit avoir, de terminer toutes les disputes non seulement avec les trois Cours de notre Famille, mais même avec le Portugal pourraient ébranler le Pape et son Ministre. Archivio di Simancas, Estado 4565. h) Tanucci a Grimaldi. 20 dicembre 1768. Leggendo nella stimatissima lettera la resoluzione del Re di chiedere al Papa indipendentemente dall’affare di Parma l’estinzione della Compagnia, mi trovo pentito, e confuso per quello, che scrissi a V. E.