Sorte delle Missioni dei gesuiti. 365 « gli Spagnuoli penetrarono come un’orda di lupi famelici nel territorio che per tanti anni era stato al riparo da essi, e in breve tempo lo condussero a rovina. . . In pochi anni il patrimonio zootecnico del paese fu quasi del tutto annientato e la popolazione ridotta a meno della metà s.1 Dell’Ecuador un testimone oculare,2 dopo aver parlato dei meravigliosi edifici monumentali dei tempi antichi esistenti nelle città, prosegue: « Oggi noi cerchiamo invano le fiorenti colonie di Indiani nelle foreste sempre verdi tra le Cordigliere e il Eio delle Amazzoni. I villaggi e le città che i missionari avevano costruiti colà. . . sono scomparsi senza lasciar traccia, o rimangono soltanto in forma di ruderi cadenti e ricoperti di vegetazione selvatica, o finalmente, in rari casi, sussistono quali miserabili abitati. Gli Indiani non solo sono ricaduti nella loro barbarie primitiva, ma anzi, attraverso il contatto temporaneo con mercanti avidi e senza scrupoli, sono diventati peggiori di quel che fossero prima delle missioni ». Il Balufft,3 più tardi cardinale, afferma addirittura che la soppressione della Compagnia di Gesù fu « un avvenimento che mutò l’aspetto d’America. Se la caduta della Compagnia produsse quasi ovunque rimarchevoli effetti, sono tali in America da contraddistinguere il secolo, da fargli prendere il nome dal discacciamento di lei ». La distruzione delle missioni era già stata preparata da alcuni decenni dalla marea di pubblicazioni che lavoravano ad annien- 1 Cfr. Habler, in Helmolt, XVeltgeschichte I 409: « Die aber ihre [dei gesuiti] Erbschaft antraten, dieso haben in wenig Jahren ¡die Indianer wieder allem unter den Jesuiten errungenen Kulturfortschritt entfremdet » eoo. 2 Ludwig Dressel, in Stimmen aus Maria-Laach XVII (1879) 474. 3 L’America in tempo spagnuolo riguardata sotto l'aspetto religioso dall’epoca del suo discoprimento sino al 184-3 (Ancona 1844) II 256. [Gli Araucani, dice il Baluffi, furono talmente esasperati dall’espulsione dei gesuiti, che nel loro cieco furore abbatterono e distrussero tutto quanto rammentava la Spagna (ibid. 256). Quando nel 1807 Mgr. Ranjel si recò come primo vescovo presso le antiche missioni del Maranhào, le trovò quasi abbandonate, nè più rifiorirono ( ibid. 259). Quanto a Nuova Granada, i rapporti manoscritti dei due viceré Espeleto e Mendineta, che il Balufft dice di aver letti lacrimando, lamentano la decadenza delle missioni a partire dal giorno in cui ne furono separati i Figli di sant’Ignazio (ibid.). Sulla decadenza dell’istruzione, ibid. 260. Cfr. il * nunzio Caleppi al Segretario di stato, Rio de Janeiro, 23 febbraio 1816, Archivio segreto pontificio, Nunziatura di Brasile: il governo protesta per la ricostituzione della Compagnia di Gesù, avvenuta senza accordo preventivo. Il nunzio non parlerà di ciò al ministro nemmeno in seguito, « non essendo questo certamente il momento da potersi sperare un cambiamento di opinione rispetto ai gesuiti, che però non lasciano di avere anche qui e a Lisbona un partito ben grande, confessando pur anche li loro contrari, che la civilizzazione degli Indiani disgraziatamente è così ritardata nel Brasile per la espulsione de’ predetti religiosi, che avevano maniere ammirabili per attrarli, e toglierli dalla barbarie ».