Il Macedonio fa significare ai gesuiti l’obbligo di sottomettersi. 329 si ebbe un rifiuto;1 e senza il placet non avrebbe mai osato pubblicare un decreto pontificio. Sicché, per evitare maggior danno, dovette per il momento rinunciarvi.2 TI Macedonio approvò pienamente lo zelo e l’abilità dello Strachwitz, che lo avevano preservato dal compiere presso il sovrano dei passi inutili e pericolosi. Ma lo avvertì che doveva significare ai gesuiti essere loro stretto obbligo di coscienza di non sollevare ostacoli al Breve e di domandare al re la sua messa in esecuzione; doveva inoltre avvertirli che le loro facoltà erano estinte e che non avrebbero potuto continuare a valersene senza recare offesa alla Chiesa e danno alle anime.3 il Garampi consigliò, dato il carattere del re e l’atteggiamento da lui assunto, di aspettare e dissimulare, potendo qualsiasi passo precipitato provocare gravi pericoli. Soprattutto era opportuno non obbligare con minacce i gesuiti, tra cui non mancavano le teste calde e gli entusiasti della monarchia, a sottomettersi, nè bollarli come ribelli, poiché da ciò avrebbe potuto facilmente accendersi una polemica. Sull’appoggio dei vescovi non si poteva contare per il momento. Era piuttosto consigliabile abbandonare i gesuiti al pungolo della loro coscienza. I più scrupolosi di tra loro avrebbero, col tempo, lasciato la Prussia o pregato il sovrano, d’accordo coi vescovi, di transigere, il che egli certamente, raffreddato che fosse il primo zelo, non avrebbe negato.4 Il Corsini, dopo essersi consultato coll’ambasciatore di Spagna, 5 scrisse al Garampi che, non potendosi sperare che il re consentisse la promulgazione del Breve, avrebbe fatto bene a far intendere ai gesuiti che essi avevano lo stretto obbligo di sottomettersi spontaneamente al Papa, chè altrimenti sarebbero stati ribelli e sarebbero incorsi nella scomunica. Avrebbe potuto inoltre addurre altri motivi che avrebbero contribuito a farli distaccare da quella potenza che li sosteneva..6 La risposta del Cardinal segretario fu molto più mite. 1 Ordine di gabinetto del 16 settembre 1773, ibid. 532; * il governo di Glogau a Strachwitz, 17 settembre 1773; trad. latina, Archivio segreto pontificio, Regolari, Gesuiti 53; * Federico II a Strachwitz, 19 settembre 1773 (traduzione latina), ibid. 2 * Strachwitz alla congregazione per la soppressione, 27 settembre 1773, ibid. 3 13 novembre 1773. La lettera stessa non si trova più; il suo contenuto può desumersi dalla * lettera dello Zelada al Macedonio del 13 novembre 1773, ibid.; la data risulta dalla * risposta dello Strachwitz al Macedonio del 5 dicembre 1773; traduzione latina, Archivio di Simancas, Estado 5043. 4 * Garampi a Palla vicini, 3 novembre 1773, Archivio segreto pontificio, Nunziat. di Polonia 58; Theiner, Hist. II 408 ss. Cfr. anche * Garampi a Macedonio, 27 ottobre 1773, Archivio segreto pontificio, loc. cit. 74. 6 * Mollino a Macedonio, 24 novembre 1773, ibid.; Regolari, Gesuiti 53. 6 * Corsini a Garampi, 4 dicembre 1773, ibid., Nunziat. di Polonia 118.