202 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo IV. per i gesuiti, che ai gesuiti aveva affidato l’educazione dei suoi figli e figlie e anche nel resto era ben disposta verso di essi, non avrebbe mai consentito la soppressione. In realtà presso Maria Teresa l’alta politica, le buone relazioni coi Borboni di Parigi, Madrid, Napoli e Parma ebbero la preponderanza. Essa dava un’immensa importanza al collocamento delle sue figlie. Inoltre alcuni consiglieri antiecclesiastici, come il volteriano Kaunitz, illuministi cattolici a tendenze febroniane, come il prevosto dell’Or-dine dei canonici agostiniani di Santa Dorotea a Vienna, Ignazio Mailer, confessore dell’imperatrice, e il giansenista Van Swieten, tutti nemici giurati dei gesuiti, esercitarono un potente influsso sulla grande sovrana, la quale in questo caso « si mostrò debole donna e madre teneramente preoccupata »-1 Essa cedette alla volontà più forte dei suoi intimi, a considerazioni politiche e fami-gliari. Che essa abbia agito contro la propria convinzione lo confessa uno dei suoi confidenti, il gran ciambellano Khevenhidler, il quale scrisse che essa si sarebbe pentita del suo atto fino sul letto di morte, ma non sarebbe stata capace di porvi riparo.2 Il pentimento non mancò: il cardinale Migazzi racconta che dopo la soppressione, pochi mesi prima della morte dell’imperatrice, udì dalla sua bocca queste parole: « Avessi seguito il suo consiglio e avessi badato alle sue osservazioni ! ».3 II pentimento sarebbe stato anche più grave, se l’imperatrice avesse potuto prevedere il destino riserbato in Francia alla figlia, per le nozze della quale essa aveva abbandonato i gesuiti alla loro sorte.4 L’importanza attribuita all’attitudine del governo di Vienna in quest’ultimo stadio delle trattative risulta da documenti autentici. Il 26 gennaio 1773 il Grimaldi scriveva al Monino che occorreva lavorare presso la corte di Vienna.5 La domanda rivolta dal ministro al Monino il 9 marzo: « Che cosa risponderanno le corti? » 6 non può riferirsi che a Vienna. Il consenso di Vienna, afferma altrove il Grimaldi, è assolutamente necessario.7 Il 25 marzo il 1 * Quanto precede è tolto all’eccellente trattazione del Duhr, Maria Theresia 211 216 s. Fin dal 23 settembre 1769 il Visconti aveva * riferito al Pallavicini che gli avversari della Società erano il teologo e confessore imperiale (= prevosto Müller?) e il protomedico Van Swieten. Nunziat. di Germania 387, Archivio segreto pontificio. 8 Khevenhüller-Metsch, Tagebuch 1770-1773 183 s. 3 Wolfsgruber, Migazzi 186. J Duhr, Maria Theresia 221. 5 * Grimaldi a Moflino, 26 gennaio 1773, mandando copia del Breve di soppressione in abbozzo, « que he podido, digámoslo assi, robarla ». Archivio di Simancas, Estado 5040. e * Grimaldi a Moñino, 9 marzo 1773, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma. 7 * Seconda lettera del Grimaldi al Monino in pari data, loc. cit. Estado 5040.