32 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo I. ma soltanto in base alla cattiva fama in cui essa era venuta in seguito alla sua dottrina perversa, ai suoi affari commerciali, alla stia ambizione smisurata e agli scellerati attentati contro la vita dei principi e la tranquillità pubblica. Questo opuscolo era diretto in origine a Clemente XIII, e dopo la morte di lui vi era stato aggiunto uno squarcio che si rivolgeva ai cardinali in conclave.1 Per suggerimento del Centomani il Tanucci lo fece stampare di nascosto a Napoli e ne curò la distribuzione ai cardinali.2 7. Immediatamente dopo la morte di Clemente XIII gli ambasciatori delle potenze borboniche erano rimasti d’accordo, che nel concludere la pace col Papa si dovessero lasciar da parte tutti gli altri gravami per chiedere come sola condizione la soppressione dei gesuiti, ma su questa insistere energicamente.3 Lo Choiseul consigliava peraltro prudenza, ammonendo che un passo prematuro avrebbe potuto compromettere l’onore delle corone. Personalmente egli non attribuiva alla soppressione tanta importanza quanta l’Aubeterre: se ci si irrigidiva in quella sola richiesta, si correva pericolo di chiudere la porta ad altre trattative.4 A Madrid, invece, si condivideva l’opinione dell’Aubeterre che la soppressione costituisse la principale e unica condizione della pace. Carlo III scriveva il 28 febbraio al Tanucci5 che sol- 1 Parere di un illustre Ecclesiastico sulla necessità di abolirsi la Compagnia detta di Gesù (in Inquietudini de' Gesuiti IV [Napoli], 1769 [31 pagina]); * Bru-nati a Colloredo, 1° aprile, Archivio di Stato di Vienna. Autore dell’opuscolo era Mgr. Bortolo, che l’aveva composto nel convento della Chiesa Nuova coll’aiuto di Marefoschi, Conti, Carafa di Columbrano (Ricci, Esimlsione dalla Spagna, n. 162). 2 * Centomani a Tanucci, 10 febbraio, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 471/1216; * Tanucci a Centomani, 21 febbraio, ibid. 290/1035. Il 28 febbraio il Tanucci ne mandò *2 copie a Carlo III (Archivio di Simancas, Estado 6102) e 12 all’Orsini (Archivio di Stato di Napoli, loc. cit.), il 7 marzo ne seguirono altre 20 (ibid. C. Farnes. 1504), il 12 aprile 25 copie (* Tanucci a Centomani, ibid.; * Tanucci a Orsini, ibid.). L’Azpuru (* a Grimaldi, 2 marzo, Archivio di Simancas, Estado 5036) e il Grimaldi (*ad Azpuru, 21 marzo, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma, Reales Órdenes 49) ritenevano l’opuscolo convincente, altri lo ritenevano debole (* Orsini a Tanucci, 10 e 14 marzo, Archivio di Stato di Napoli, C. Farnes. 1504 e 1473). Secondo il Kaunitz (* a Colloredo, 26 aprile, Archivio di Stato di Vienna) l’opuscolo non rimase senza replica. 3 Aubeterre a Choiseul, 6 febbraio, Archivio di Simancas, Estado 5012; Carayon XVII 141. 4 A Aubeterre, Carayon XVII 142: Theiner, Hist. I 185. 6 Danvila y Collabo III 298.