14 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo I. 3. La monotonia e l’inazione cui il Sacro Collegio si vedeva condannato furono interrotte da un evento al quale Roma, non assisteva da ormai due secoli e mezzo. La mattina del 15 marzo 1769, giunse a Roma, inaspettato, l’imperatore Giuseppe II1 e scese a Villa Medici, dove suo fratello Leopoldo di Toscana avea preso stanza fin dal 6 marzo:2 il primo imperatore tedesco che visitava la Città eterna dopo Carlo V. Il monarca, il quale, senza alcun segno esterno della sua alta dignità, viaggiava in incognito, sotto il nome di conte di Falkenstein in una semplice divisa di ufficiale, era tuttavia immediatamente riconosciuto e, dovunque si mostrasse, salutato dal popolo con rumorose manifestazioni di giubilo. In compagnia del fratello, egli si recò a visitare le chiese e i monumenti della Città degli apostoli, mostrando vivo interesse per le opere d’arte, e distribuì abbondanti elemosine alle istituzioni di beneficenza, delle quali si fece spiegare minutamente l’organizzazione.3 Il suo atteggiamento compunto nelle funzioni religiose destò l’ammirazione dei Romani, special-mente quando, il giovedì santo, l’imperatore prese Pasqua in mezzo al popolo, a S. Lorenzo in Lucina, la chiesa parrocchiale del suo alloggio.4 Se, colla sua devozione e la sua condiscendenza, il principe edificava il popolo, entusiasmava i signori e i grandi colla sua squisita amabilità. L’attenzione dei Romani fu talmente presa dalle corse e dalle feste sfarzose allestite dall’alta nobiltà e dai diplomatici in onore degli ospiti principeschi, dall’illuminazione pasquale di San Pietro, dalla girandola ecc., che perfino l’interesse per l’elezione papale passò del tutto in secondo linea. 5 1 Cfr. « Instrumentum de introitu in Conclave » in Theiner, Epistolae 340 ss.; Cord ara, De suppressione 123; Crétineau-Joly, Glémenì XIV 216 ss.; Theiner, flint. I 203 ss.; [Boero] Osservazioni II 236; Ferrer del Rio II 267 ss.; Masson, Bernis 92; Danvila t Collado III 307 ss.; Rousseau I 281 s.; Del Finto in Rivista d’Italia XII 2, Roma 1909, 911 ss.; Dengel in Jahrbuch der òsterr. Leo-Gesellschaft 1926, 36 ss.; C. Mariani, Il viaggio di Giuseppe II a Roma, Lanciano 1908; Ragguaglio o sia giornale della venuta e permanenza in Roma della 8. M. Cesarea Giuseppe li nel mese di marzo-1769, Roma 1769; Per l’arrivo felicissimo in Roma di due principi illustri. Componimenti poetici, [Roma 1769]; O. Harnack, Kunstleben. 2 * Brunati a Colloredo, 8 marzo, Archivio di Stato di Vienna. 3 * Lo stesso allo stesso, 11 e 15 marzo, ibid. * Orsini a Tanucci, 15 marzo, Archivio di Stato di Napoli, C. Farnes. 1473. 1 * Centomani a Tanucci, 24 marzo, ibid.; * « Foglio di nuove », 24 marzo 1769, ibid.; * Albani a Colloredo, 25 marzo, Archivio di Stato di Vienna; Buonamici, 25 marzo, in Arch. stor. ital., loc. cit. 300; Giuseppe II a Maria Teresa, 25 marzo 1769, presso Arneth, Korrespondenz I 248. 5 * Orsini a Tanucci, 24 marzo, Archivio di Stato di Napoli, C. Farnesiane 1504. Un disegno a penna nella Galleria Doria a Roma