Le assemblee del clero in Francia del 1772 e del 1775. 339 e il 29 novembre 1771.1 Quando fu progettata l’assemblea del clero, il Papa scrisse a Luigi XV,2 il 21 marzo 1770, pregandolo di appoggiare l’azione del clero contro il dilagare della stampa antireligiosa e immorale. Su questo argomento l’arcivescovo di Tolosa compose, coll’aiuto del teologo Bergier, una supplica al re in nome del clero, nella quale sono nominate particolarmente nove opere dannose; un’esortazione dell’assemblea sui pericoli minacciati dall’incredulità venne diffusa in tutte le diocesi.3 Il Papa espresse il proprio compiacimento per tale manifestazione in un Breve del 26 settembre 1770.4 Quando nel 1772 si riunì nuovamente l’assemblea del clero, Clemente XIY incaricò il nunzio, il 12 febbraio, di rivolgere nuovamente al clero la medesima esortazione e di mandare a Roma tutti gli scritti comparsi dal 1770 in poi prò e contro la religione, perchè potessero venire recensiti in un apposito periodico. 5 Le assemblee del clero del 1772 e del 1775 si pronunciarono nuovamente, contro l’incremento e la diffusione dell’incredulità per mezzo della letteratura;8 più insigni vescovi del regno fecero altrettanto.7 Tanto il Papa quanto il clero misero in particolare evidenza che scalzando la religione si minavano altresì i fondamenti dello Stato. La pietà e il timor di Dio, scriveva il Papa al re, 8 erano il fondamento e l’alimento vitale della convivenza civile; finché il popolo fosse rimasto sottomesso a Dio, si sarebbe facilmente tenuto in obbedienza dell’autorità temporale; la salute degli Stati non consisteva tanto nella forza delle armi, quanto nella vera devozione a Dio e nella fedeltà alla dottrina rivelata. L’assemblea del clero del 1770 si rivolse specialmente contro il « Sistema della Natura » del barone di Holbach, secondo il quale Tintero potere del re gli è conferito dal popolo, il quale può limitarlo o ritoglierglielo; lo sbocco di siffatte dottrine era l’abisso dell’anarchia completa.9 Tuttavia il governo non diede ascolto a queste esortazioni. Benché anche da parte di esso si avesse qualche proibizione di libri dannosi,10 esso non procedeva veramente sul serio.11 Un libro come quello del d’Holbach poteva vendersi impu- 1 Ibid. 2 Bull. Coni. V 158. 3 Picot IV 333 ss. 4 Al re, in Theiner, Epist. 112; all’arcivescovo di Reims, come presidente dell’adunanza, ibid. 113. 5 Theiner, Oesch. II 181. 6 Picot IV 370; Rocqtjain 338. 7 Picot IV 347 s. 8 II 21 marzo 1770, Bull. Cont. V 159. 9 Picot IV 334. 10 Ibid. 341 370. 11 Ibid. 370.