1525 E di' Vinetiani ani- m/tt i dal d'InghUter-ra invidioft della gloria, egehfc della fetenza di Cefare. Tritimi dì Cefare al P<-pa. Vinetiani tee ur uno fi canve nir »’ Ftaua- 402 DELL’ HISTORIA Seguiva . E d’altra parte i Vinetiani deliberarono d’accrescere il loro eifercito fino al numero di dieci mila fanti ; di Sare in Grecia altri trecento cavalli leggieri; di condurre altri capi da guerra, & in ciafcuna cofa provedere alla loro ficurtà, animandoli molto a ciò gli ufficii fatti dal Rè d’Inghilterra; nel quale eifendo entrata qualche gelofia della potenza di Cefare, & forfè qualche invidia della fua gloria, fi icopriva un manifefto difpiacere del fucceffo di Pavia, & della prigionia del Rè Chriftia-niifimo ; affermando d’ effere difjpofto a fare ogni cofa per la liberatione del Rè , & per la lalute , & ficurtà d’Italia . Accordate querte cofe tra’ potentati Italiani, s accrebbe la fperanza della facilità di poterfi unire co’l regno di Francia; ma procedevafi nella trattatone con maniera , & con affetto alquanto diverfo : conciofiache il Pontefice iftimando con la confederatione già fatta d’havere qualche tempo interpolo al pericolo, & per ciò di potere ottenere da Cefare conditioni migliori, & più ferma offervanza d’effe, procedeva tepidamente nell’accordare co i Francefi, & maifimamente dopoi la venuta del Duca di Seffa a Roma, mandato da Carlo al Pontefice per at-teftargli il defiderio fuo di pace, & una pronta volontà di dover reftituire il ducato di Milano a Francefco Sforza , fempre che egli foffe ftato conofciuto innocente ; ove-ro ritrovandofi lui colpevole , d’invertirne Maffimiliano Sforza fratello di lui. Ma all’incontro i Vinetiani con molto ardore procuravano , che quanto prima fi venilfe a certa conventione coi Francelì, fofpettando chele proferte de gli Spagnuo- li non tendeffero ad altro fine , che a rompere la tratta-rione della lega , & a raffreddile le proviiioni della guerra ; Se temendo ancora, che la Regina per quefti tardi, & irrefoluti configli de’ Prencipi Italiani , come indicii, ò di poco ben dilpoita volontà verio quel regno , ò di debolezza di forze; & reioluta di fare ogni cola per la ricuperatone del figliuolo , non conveniffe finalmente con Cefare, co’l quale iapeaii effere di ciò già incaminate alcune